“Possibile che Pennetta e Vinci abbiano fatto tutto da sole, senza un aiutino di Palazzo Chigi?”. (Riccardo Ruggeri, da “Italia oggi”)
ATTUALIZZANDO… UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ!
Una volta, sì, si diceva così: una risata vi seppellirà. Ma forse, oggi, abbiamo consumato lacrime e sorrisi e comunque non abbiamo voglia di dare una prematura sepoltura a nessuno. Tutto ciò doverosamente premesso, la strampalata idea del premier di annullare tutti i suoi impegni (importanti, sembra) in Italia, e correre a N.Y, per intrufolarsi nella festa tennistica italiana (la finalissima Pennetta-Vinci), induce a una risata.
Ieri mi sono concesso un tweet di fronte alla bandiera italiana proposta da Renzi, a rovescio, nelle fotografie. “In attesa di cambiare verso all’Italia, come ripete spesso senza ovviamente riuscire a farlo, Renzi cambia verso alla bandiera.” I social network sono pieni di battute e battutacce su questa impresa del premier, che costa 150.000 eurazzi ai contribuenti. Micidiale l’ironia sottile di Ruggeri.
É velenosissimo un sms che ho ricevuto stamattina dal mio amico e psichiatra Domenico Mazzullo: “Ma poi abbiamo davvero sentito la mancanza del nostro capo di governo in gita a New York?”. È proprio così: cosa fa in fondo ogni giorno, Renzi, per farci sentire la sua mancanza, quando si assenta? Vada dunque dove vuole, meglio se le gite possa farle a spese sue – ma è un particolare secondario, nel casino italiano.
A questo tipo di gite rappresentative, ricordo come già hanno fatto altri, istituzionalmente dovrebbe provvedere, quando sia necessario, il Presidente della Repubblica. In questo caso, mi sembra che proprio non si avvertisse alcuna necessità. C’è anche chi sottolinea che, essendo la finale tutta italiana, Renzi non abbia neanche voluto correre il rischio di portare sfiga: comunque, Pennetta o Vinci, avrebbe trionfato la bandiera italiana (sia pure proposta col verso sbagliato…). Ben più perfide altre critiche: a Genova per l’alluvione, e in altri luoghi di sofferenza e di tragedia, Renzi non c’è mai andato. Non credo che sia solo per timore di essere fischiato. C’è chi ha sottolineato, infatti, che in India, a stringere la mano al marò abbandonato da tutti (tranne che dalle famiglie e dagli amici), Renzi non è andato. E lì non ci sarebbe stato rischio di fischi, ma la difficoltà di affrontare una missione diplomatica e politica molto insidiosa.
AUTO ESALTAZIONI / MARIO SCONCERTI SALE SUL PODIO CON LA PENNETTA!
E insistiamo con i sorrisi… Parlando ancora del trionfo della Pennetta. A Sky succede che a Mario Sconcerti venga chiesto da un telespettatore un commento sulla decisione della tennista, trionfatrice a N.Y., di ritirarsi dall’attività agonistica. E il bravo giornalista elogia l’annuncio e dice che solo i grandi riescono a ritirarsi nel momento di maggior gloria.
Anch’io spero di fare la stessa cosa, quando sarò all’apice del successo. Ammapete!, dicono a Roma. Posso aggiungere che una sganassata del genere né Gianni Brera né Giorgio Tosatti l’avrebbero mai detta. Un amico che seguiva Sconcerti in tivù ha commentato con sarcasmo: “In attesa di raggiungere l’apice, potrebbe almeno raggiungere il successo. Potrebbe anche ritirarsi subito, chi se ne accorgerebbe?”. Ma io, come sapete, sarò passionale, ma mai tanto acido.
CARLO ROSSELLA / UNA FRECCIATINA (NON MIA) ANCHE PER TE…
A me era sfuggita, e sì è che vigilo sempre su “Alta società” di Rossellino nostro, sul “Foglio”. Mi telefona un amico, insegnante di letteratura Italiana, e mi dice: “Hai letto Rossella? Definisce “divertenti” i romanzi di Piero Chiara?”. No, questa mi era sfuggita. E non è una minuzia. Il grande, grandissimo Chiara, è un magistrale narratore della provincia italiana. I suoi racconti e romanzi possono essere definiti con tanti aggettivi, ma “divertenti” mi sembra pessimo. É purissima commedia all’italiana. E’ uno stile amaro, ironico, intrigante, beffardo, neorealistico. La trovate una reazione esagerata? Forse sì, lo ammetto. Carletto ne fa di peggio. Il punto è che considero Chiara un sommo scrittore, avrebbe meritato il Premio Nobel, non di finire, a pochi anni della morte, e trattato a questo modo, nella rubrichino di Rossella.
VALERIA GOLINO / UN SUCCESSO MERITATO
Arrivo tardi, ma voglio mandare un saluto e un bacio a Valeria Golino, per il successo meritatissimo a Venezia. Ricordo che la intervistai, anni fa, e ho sempre mantenuto il ricordo non solo di un’attrice importante, ma anche e soprattutto di una donna intelligente e bella, affabile, seducente, coinvolgente. Se avete voglia di leggere quell’intervista, la ritrovate su www.lamescolanza.com.
Brava Valeria, sei anche riuscita a schivare le intromissioni di Renzi! A domani.
cesare@lamescolanza.com
14.09.15