“Solo diventando consapevoli del nostro ruolo nella vita, per quanto piccolo, saremo felici. Solo allora potremmo vivere in pace e morire in pace, perché soltanto questo dà senso alla vita e alla morte.” (A. de Saint – Exupery)
ATTUALIZZANDO… IL CIRCO E’ IMPAZZITO
Siamo a fine settimana, vorrei trasmettere un pizzico di razionale ottimismo. A volte mi sembra di vivere in un circo impazzito, dove nessuna regola è più rispettata e (quasi) tutti desiderano vivere senza obblighi, senza doveri, reclamando diritti inesistenti, attribuendosi capacità improprie e inattendibili. Poi scaccio il pensiero, mi dico che sono riflessioni tipiche della senilità: quante volte, nei precedenti millenni, il circo sembrava impazzito? E allora, ottimismo! Intanto, non è giusto definire “circo” la comunità umana: il circo è governato da regole precise, c’è un po’ di tutto, uomini e bestie, ma tutti hanno un compito preciso, si adeguano a un compito preciso. Nella vita di ogni giorno, non sempre – o meglio, raramente – è così. Perciò ammiro l’aforisma di Saint – Exupery: dobbiamo capire, con modestia e dignità, quale sia la nostra identità, cosa possiamo fare nella vita attenendoci al ruolo che possiamo svolgere, né di più né di meno. Non è desiderio di ordine, è un consiglio fondamentale per aiutare a capire noi stessi, per essere utili alla comunità. Non è semplice. E’ importante, almeno, porsi il problema. Senza avere la presunzione di pormi come un riferimento, io ci penso ogni giorno: per me stesso e per poter dare qualche suggerimento ai figli, agli amici e alle persone a cui voglio bene.
FIRS / RINASCE LETTA (CON MATTARELLA AL QUIRINALE)
(By Firs) Un tweet che vale come una dichiarazione di guerra. E’ quello che Enrico Letta ha fatto sulla strage di immigrati a Lampedusa in difesa dell’operazione Mare nostrum. Renzi l’ha subito capito e senza citarlo ha risposto. In realtà Letta dopo un anno di silenzio, un unicum nella politica italiana, ha deciso di tornare poco alla volta sulla scena. Cosa è cambiato? Ma l’inquilino del Quirinale, of course. Mattarella ha grande feeling da sempre con Letta, lo volle nel governo D’Alema a dare forza alla squadra popolare ferita dopo la caduta di Prodi. Di quel governo Mattarella era vicepremier e Letta divenne ministro delle politiche comunitarie, il più giovane ministro della storia repubblicana. Ora con Mattarella al Quirinale l’ex premier ha deciso di non stare più solo a guardare. Per l’occasione ha rimesso in piedi anche il rapporto con Franceschini, incrinato dopo l’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi.
BERLUSCONI E RENZI, CONTEGGI SENZA PALLOTTOLIERE
Dopo aver rotto il Patto del Nazareno, Renzi e Berlusconi hanno in comune, in questi giorni, una tendenza alla contabilità. Berlusconi non vede l’ora che arrivi l’8 marzo, conta i giorni che lo separano dalla scadenza della pena inflittagli dalla Cassazione (resta l’interdizione dei pubblici uffici). Renzi invece conta i voti che gli saranno indispensabili per governare, dopo la rottura dei patti con Forza Italia. Quanti sono i transfughi da Berlusconi, dai grillini e da altri partiti?
RAI/DOPO TIMPERI, ECCO GILETTI E SIANI. E IN FUTURO?
Da sempre approvo e sostengo la linea di austerità e sobrietà, degna del servizio pubblico, impostata in Rai dal presidente Anna Maria Tarantola e dal direttore generale Luigi Gubitosi. E a Gubitosi, non solo per questa ragione, abbiamo assegnato il Premio Socrate 2000 per la meritocrazia: con stima e rispetto. Detto questo, aggiungo che non mi è piaciuta la reticenza con cui, settimane fa, è stata valutata l’incredibile gaffe di Tiberio Timperi: una bestemmia, in un programma registrato, che poteva essere – quanto meno – tagliata per tempo. In questi giorni Giletti ha volgarmente mandato a quel paese, dopo un agguato verbale e un’aggressione ingiustificabile, il suo ospite Mario Capanna. E il comico Alessandro Siani ha ridicolizzato un bambino, colpevole solo di essere sovrappeso. Da obeso anch’io, e del mio peso corporeo non mi frega niente, so bene quanti siano gli stupidi sfottò, le battute da cui veniamo perseguitati, per affetto o per cattiveria. Sarei ricco, se per ogni sfottò e ogni battuta avessi avuto un euro come premio. Alla mia età, dopo quarant’anni di grasso superfluo, avrei in tasca milioni di euro. Come si sia potuto avere indulgenza verso un comico che, nell’inutile tentativo di far ridere, affronta e aggredisce un bambino con crudezza, a proposito dei chili di troppo, è cosa che mi lascia senza parole. Sia per Timperi, ottimo conduttore, sia per Giletti, vanesio improvvisatore, sia infine per Siani, comico che non strappa mai una risata, avrei gradito una linea ferma e giusta di pubblica riprovazione. Non mi è piaciuto a suo tempo il silenzio di Tiberio, non mi è piaciuto vedere in queste sere Giletti pavoneggiarsi ridendo a fianco del dg della Rai in prima fila al Festival di Sanremo, ancor meno mi è piaciuta la disinvoltura di Siani nell’autoassolversi, con superficiali interviste generosamente accolte qui e là.
DA FIAMMETTA IORI, UNA DELICATA POESIA
“La luce cede il passo all’ombra/ e alla morte cede il passo la vita/ eppure nulla è sublime come al buon morire/ sapendosi davvero luminosi e vivi.” E’ una vecchia poesia, 1995, di Fiamma: la dedichiamo a tutti, in particolare ai genitori disperati di una dolce ragazza, comunque “eletta”, se è vero, ed è vero – scrive la mia poetessa preferita – l’apodittico verso di scolastica memoria:” Muor giovane colui che al cielo è caro”. Fiammetta ha la “certezza sublime” che per taluni possa essere la morte a morire, se il ricordo che resta è amore, tenerezza, rimpianto senza tempo, vita al di là della vita.
A SANREMO ANCHE I RAGAZZI DI STUDIO 254
Ricordate la mia accademia, Studio 254? A Sanremo per il Festival è presente, per seguirlo, una bella pattuglia di amici di quel tempo felice: Vincenzo Scardapane e Antonella Parmentola (preziosi collaboratori), Max de Angelis ed Emilio Sturla Furnò (insegnanti), Giada di Miceli, Luigi Miliucci, Tommaso Martinelli, Antonella Silvestri, ottima giornalista, e Rossella Liguori (allievi). Posso essere cattivello? Solo Vins (Scardapane), il più tenace e professionale, ha mantenuto un contatto stabile con me. E la Silvestri ogni tanto raccoglie il mio parere su attualità di varia umanità. *** SU ILDECODER.COM OGNI GIORNO LE PAGELLE DEL FESTIVAL, A CURA DI DONATO MOSCATI E MARIA ANTONIETTA SERRA
ARBITRI DI CALCIO/ SORTEGGIO INTEGRALE TUTTA LA VITA
Sono d’accordo con il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha lanciato qualche giorno fa sul Corriere dello Sport una proposta, a mio dire corretta e intelligente, per risolvere le continue, esasperanti polemiche sugli arbitri delle partite di calcio nei nostri campionati. Sorteggio integrale! Aggiungerei, a scanso di equivoci: con assoluto obbligo per tutti i club di accettare le designazioni indicate dal sorteggio. Se non ricordo male, solo due volte ci furono sorteggi parziali e, guarda caso, in quei due campionati lo scudetto fu vinto da squadre estranee a ogni gioco di potere: il Verona e la Sampdoria. Salvo qualche caso scandaloso – inevitabile, anche gli arbitri, come tutti, hanno qualche peccatore tra le loro file, non solo angioletti e corretti professionisti – con il sorteggio integrale si eliminerebbero quei due principali problemi che condizionano, anche in buona coscienza, il comportamento degli arbitri. Il primo: la soggezione psicologica verso i grandi club e i loro grandi campioni in campo e i temibili dirigenti fuori campo. Il secondo: il rischio, scontentando i grandi club, di non essere più designati a dirigere le partite più prestigiose e importanti. L’iniziativa di Lotito è arrivata, paradossalmente, dopo il match tra Lazio e Genoa, vinto dai grifoni per 1-0: Lotito, l’allenatore Pioli, in genere i tifosi laziali si erano convinti che l’arbitro Gervasoni avesse fischiato a senso unico, favorendo il Genoa e danneggiando la Lazio. Non è così. Per di più, da genoano, sostengo che (al pari della Lazio, però nelle precedenti settimane…) il mio Grifo sia stato tartassato da arbitraggi nefasti: almeno cinque gol irregolari subiti nelle precedenti, più recenti partite. Lazio e Genoa sono sullo stesso piano, gli arbitri certamente hanno provocato danni a tutti e due i club. Con il sorteggio integrale si risolverebbe, quanto meno, il veleno micidiale del sospetto. Personalmente sono convinto che la stragrande maggioranza degli arbitri sia onesta, molti addetti ai lavori invece non fanno altro che avanzare insinuazioni, spargere dubbi, buttare fango a casaccio. E’ arrivato il momento di dire basta. En passant, sarebbe ora anche di abolire la perversa regola, secondo cui – quasi sempre – in caso di rigore debba essere espulso anche il portiere o il giocatore responsabile della scorrettezza che fa sanzionare il penalty… E’, con evidenza, una punizione troppo afflittiva, che condiziona l’esito della partita.
“SENSI DI POLPA”, PER IL WEEKEND
Il libro è uscito mercoledì, me lo ha segnalato Vania Ribeca per l’ufficio stampa di Marcor D’, l’autore è Luigi Patitucci, che cita il mitico Le Corbusier: “Voglio parlare degli oggetti di cui amiamo circondarci nella nostra vita quotidiana, intrattenendo con essi una conversazione costante…” E’ un consiglio al buio, sappiatemi dire e anch’io vi dirò a breve cosa ne penso.
13.02.15