…”La carta fa paura. A guardarla,e non si sapesse, la si direbbe il simbolo stesso dell’innocenza, così bianca, fragile, leggera. Eppure che diabolica potenza. Senza chiasso, tutt’al più con lievissimi fruscii, si è impadronita del mondo, ci ha ridotto schiavi. Pensate un po’ se all’improvviso scomparisse dalla faccia della terra. A che cosa sarebbe ridotto ciascuno di noi? Non avremmo più neppure il nome”. (Dino Buzzati, 1960. Ndr: quando ancora non c’era stato l’avvento del computer…).
CONSIGLI PER IL WEEK END… FILM, LIBRI, TEATRO, RISTORANTI.
Non consideratemi un critico. Sono uno di voi: in alcuni casi più esigente, in altri – forse – molto meno. In ogni situazione vi esprimo un parere schietto, senza arzigogolare, comunque una discutibile opinione strettamente personale.
Film
“Quartet“: per me il più delizioso in circolazione. Per me, ripeto, coinvolgente: forse perchè mi sono immediatamente immedesimato nella splendida, raffinatanella casa di riposo che accoglie i personaggi del film, ex musicisti e cantanti di notevole livello. Ma ci sono altri motivi. Il regista (al suo debutto!), a 75 anni, è Dustin Hoffman. La recitazione è perfetta, come di alta scuola la sceneggiatura. Mi sono commosso, spesso, nei momenti in cui irrompe la musica operistica, e tuttavia (unica critica), ritengo che il regista avrebbe potuto scegliere arie più celebri e popolari. Ma la musica mi fa questo effetto, quasi sempre. La trama è semplice: per andare in soccorso della gestione economica della casa di ricovero in difficoltà, gli artisti preparano una serata di gala: grandi sono gli sforzi per convincere la più famosa e capricciosa cantante, appena arrivata, a partecipare al quartetto del Rigoletto, insieme con tre ex arzilli colleghi. DA VEDERE E DA RIVEDERE.
“La migliore offerta“, di Tornatore, e “Django Unchained“, di Tarantino. Chi, come me, adora i due registi, potrebbe restare deluso. Perchè ci si aspetta il consueto, o quasi, colpo di genio. Invece, no. Sono film di maniera, soprattutto quello di Tornatore, con poche invenzioni personali. Film di maniera, costruiti a tavolino, quasi per divertimento, soprattutto quello di Tornatore, come se i due registi fossero bambini alla scoperta di un nuovo gioco. Sono tecnicamente perfetti, vi intrigheranno e vi divertiranno, non vi annoieranno neanche per un minuto, nonostante l’atipica lunghezza… Tornatore con il suo giallo “leccato” e Tarantino con il suo western provocatorio. Ma non c’è ispirazione. E neanche passione. Fantastica interpretazione dell’attore scelto da Tornatore come il protagonista, il vecchio battitore d’asta, e il nero ex schiavo, protagonista strepitoso con Quentin. Dunque: MEDIOCRI E DELUDENTI, PERÒ DA VEDERE ASSOLUTAMENTE.
(Se interessa, appena posso io andrò a vedere Russel Crowe, uno dei miei preferiti, in “Broken City“, appena uscito
Libri
Leggo e rileggo il libro di Massimo Mucchetti, che intervista Cesare Geronzi, e quello di Gigi Moncalvo sulla saga degli Agnelli: già citati, CONSIGLIABILI IN PARTICOLARE a chi vive nella stanza dei bottoni e a chi vuole entrarci, perchè sono documentatissimi, ma anche a chi se ne frega dei bottoni e vuole semplicemente scoprire le fragilità e gli incredibili retroscena su vita e gesta dei potenti italiani. Per quanto mi riguarda mi butto sull’ultimo GIAMPAOLO PANSA, che con la scusa di parlare di Repubblica, ho letto, sventra o sforacchia giornali e giornalisti che appartengono alla sua generazione e alle sue numerose e importanti esperienze. Per me PANSA è di gran lunga il giornalista/scrittore che si fa leggere con interesse, sia quando si riferisce alla politica sia quando fustiga i giornalisti. Ironia inarrivabile, oggettività senza riguardi nè per la sinistra nè per la destra.
Teatro
Senza esitazione, a Roma, al Brancaccio, “Priscilla“. Da vedere assolutamente: coreografie perfette, scenografia semplice e ingegnosa, recitazione straordinaria, musica straordinaria degli anni 70 e 80. Ritmo frenetico, divertente, coinvolgente. Ma che volete di più? Gay raffinati e scatenati, una irresistibile e scintillante performance contro l’omofobia.
Ristoranti
Già citati, a Roma: L’ANATRA GRASSA in via Savoia (ultima mia scoperta, le acciughe del mar Cantabrico) e il CUCCURUCÙ in via Capoprati, anche se la stagione preferibile è quella primaverile/estiva, nel giardino col bel tempo, comunque meglio a mezzogiorno, meno affollato. DA FREQUENTARE se si vuole mangiare bene, avere un ambiente simpatico… e stare alla larga dai locali più famosi, alla moda e da quelli dove i camerieri ti approcciano gridando: “Ah dottò, dove te voi sedè stavorta?”…e ogni tavolo è appiccicato all’altro.
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
Glamour (spesso abbreviato in glam) è un termine inglese assimilabile all’italiano “fascino”, in particolare con riferimento a eleganza, sensualità, seduzione.
UNA FOTO AL GIORNO
di Maria Antonietta Serra
PARVENZA
08/02/13