OGGI VI DICO CHE…. MA CHI E’ IL PIU’ BELLO?

“In questa città di lebbrosi, tadalafil io sono quello con le piaghe più belle” (Jack Nicholson nel film “Il grande inganno”).

ATTUALIZZANDO… TRA GIORNALISMO SPORTIVO E GIORNALISMO POLITICO

giorgio napolitano

Nel giornalismo sportivo c’è una stagione d’oro: paradossalmente quella in cui il calcio giocato è fermo, però è aperto il mercato. Ogni giorno i giornali – in tivù addirittura sono stati inventati programmi ad hoc – sparano le più straordinarie ipotesi sull’acquisto possibile di grandi campioni, da parte dei club. Ogni giorno, un nome nuovo. Le vendite aumentano. I lettori – tifosi non sono stupidi, non abboccano, però è un sottile piacere immaginare che Messi o Cristiano Ronaldo, o più semplicemente Pogba o De Rossi vestano la maglia della squadra del cuore. Quasi niente si realizza, però i fuochi d’artificio sono pittoreschi, poco verosimili, sempre suggestivi. Nel giornalismo politico, questa vocazione alla palla ben vestita e ben gonfiata si verifica puntualmente alla vigilia della nomina del Presidente della Repubblica. Da quando Napolitano ha fatto sapere che (finalmente) lascerà il Quirinale, sui giornali e in tivù avrò letto e ascoltato i nomi di almeno duecento, forse trecento, candidabili alla poltronissima di primo cittadino della Repubblica. Dubito fermamente che questi giochi fantasiosi giovino alle vendite dei giornali o agli ascolti televisivi. Se mi dicono che Messi giocherà nel Genoa nel prossimo campionato, so bene che non c’è neanche una probabilità su un miliardo, però corro in edicola festosamente per ubriacarmi di illusioni, o quanto meno per parlarne con gli amici. Ma se mi dicono che la Pinotti o Giuliano Amato, o uno degli altri due/trecento candidati diventerà Presidente della Repubblica, con tanti auguri mi astengo dalla pur minima emozione, non discuto, non ne parlo: non mi interessa proprio! E allora? Perché i mass media insistono a proporci la Quirinaleide? 1. Hanno la presunzione di pensare che l’argomento, per i lettori, sia più attraente di una sana campagna per ridurre le quintalate di cacca da cui ogni giorno rischiamo di essere sommersi. 2. Ci sono motivazioni editoriali. 3. Oppure, politiche. 4. Oppure, personali. 5. Oppure, semplicemente, si tratta di compiacere gli amici potenti e di arruffianarsi facendo circolare l’improbabile ipotesi. 6. Oppure, peggio: si tratta di siluri scagliati dai personaggi che dovranno accordarsi e decidere, allo scopo di bruciarli: vedi Berlusconi, quando fa il nome di Giuliano Amato, oppure Renzi quando lascia circolare il nome della prediletta Pinotti, oppure incontra, con adeguato tam tam di tamburi, l’intramontabile Romano Prodi, già clamorosamente bruciato nell’ultima elezione. 7. E mi fermo qui: ci sono anche i siluri che i giornalisti più accreditati e seguiti inseriscono nel buoquet delle candidature (in buona fede o in mala fede o su malizioso consiglio di chissà chi) allo scopo di bruciare l’odiato o detestato di turno, che magari avrebbe qualche possibilità. Per quanto mi riguarda, mi sono già pronunciato: vorrei Draghi, il personaggio più carismatico, tra gli italiani, oggi nel mondo; e anche, se le mie modeste fonti hanno qualche valore, il personaggio su cui tra Renzi e Berlusconi si sta costruendo, o forse è già stato concertato, un accordo. A latere, una certezza: difficilmente il nome del successore di Napolitano trapelerà nei noiosissimi dibattiti che si sono accessi su questo tema. Molto più probabile che la previsione venga azzeccata dal mio vecchio amico Gianin Bonelli, ex padreterno della politica in Liguria al tempo di Paolo Emilio Taviani, oggi coltissimo analista, a titolo privato, delle vicende di potere. Gianin, da Cossiga in poi non ha mai fallito un colpo. E’ troppo presto per chiedergli lumi, ma preannuncio a lui e a voi che dopo Capodanno e prima dell’Epifania (che tutte queste chiacchiere porterà via) gli chiederò la sua indicazione.

IL GOVERNO DEI GIORNALISTI, ILLUSIONI E DELUSIONI

gianfranco aquila

Il mio amico Gianfranco Aquila, che è una persona perbene, è il lettore che ha accolto con maggior entusiasmo, ingenuo e fiducioso, il divertissement su un possibile, ideale governo dei giornalisti. Il signore delle penne, Aquila, conosce e stima molti tra i giornalisti che ho scelto per il “mio” governo. E’ convinto che i giornalisti farebbero molto meglio dei tanti politici, manager, professoroni e professorini che ci hanno avvelenato la vita negli ultimi vent’anni. Ebbene, di questo anch’io sono convinto. Ma il divertissement è irrealizzabile. Inutilmente ho fatto notare a Gianfranco che i giornalisti da me indicati sono indifferentemente di destra e di sinistra, spesso si odiano o detestano, non accetterebbero mai di fare parte di un’unica squadra. Aquila, da geniale imprenditore, non si è arreso: pensa che a tutti, perfino ai giornalisti, starebbe a cuore prioritariamente il bene del Paese e quindi,secondo lui, i miei colleghi si metterebbero d’accordo per operare al meglio. Sperem! Magari, per me, ci scappa un posticino da sottosegretario o da consulente. La delusione? I “miei” ministri mi hanno, in gran percentuale, scritto o telefonato: per divertimento, per ringraziarmi dell’attenzione, per rimproverarmi, per sfottermi… Solo setto o otto non mi hanno degnato di un rigo. Sono i più seri? Chissà. Certo è che li depennerò dal “mio” prossimo governo, per far spazio ad altri, che mi siano anche – per educazione – riconoscenti.

SGOMENTO, INCREDULITA’, DIVERTIMENTO, AMMIRAZIONE, CONVINZIONE

maria elena boschi

Sono sgomento perché AINIS, un mio idolo, ha benedetto testualmente la ministra BOSCHI: “Qui e oggi, una ministra fresca di stampa come Boschi sta facendo meglio di tanti suoi stagionati predecessori”. Ipse dixit. Ma come? E perché?/ Sono ammirato di fronte allo sbadiglio del DALAI LAMA, fotografato a Roma a fianco del sindaco MARINO. Il minimo sindacale!/ Mi sono invece divertito di fronte a un’altra fotografia, di ROBERTA PINOTTI: controfigura perfetta di ARISA. Sarà “sincerità…” il minino comun denominatore con la cantante? Resto incredulo invece di fronte alla campagna, una nuova campagna, al favore di PRODI per il Quirinale. Mah! Prima BETTINI invita il professore a cena per parlargli, assicurano, della successione di NAPOLITANO. Poi RENZI lo riceve a Palazzo Chigi per promettergli il sostegno come segretario generale alle Nazioni Unite: un evento che si verificherà tra due anni, mi sembra una data lontanina. Un modo per escluderlo dal Quirinale? Ma no, ecco che il premier riceve di nuovo Prodi e tutti giurano che questa volta quasi solo di Quirinale si è parlato/ Non ricordo più chi mi abbia detto che FABRIZIO BARCA è un uomo importante e di valore, più adatto però al governo che al partito: concordo pienamente.

PICCOLE SODDISFAZIONI CALCISTICHE

diego perotti

Perotti, grande attaccante del mio Genoa, è stato castigato con tre giornate di squalifica per aver dato un bel calcione nel sedere a un avversario romanista. Sono felice: non certo per la squalifica, ma perché amici genovesi mi hanno detto che Perotti, mai sorridente e sempre educatissimo oltre che bravissimo in campo, era afflitto da una preoccupante depressione. Quel calcio liberatorio indica che ne sta uscendo… Evviva. Sono molto irritato, invece, perché a Garcia siano state affibbiate due giornate di squalifica, non ho capito per quale misfatto, mentre Preziosi, presidente del Genoa, se la caverà con una inezia. Cosa aveva fatto, Preziosi? Sciocchezze. Semplicemente aveva detto che il calcio romano è paragonabile a “mafia Capitale”. Lui che ha una fedina penale imbarazzante, lui che è uno dei “padroni” del mondo del calcio… Ma si può?

cesare@lamescolanza.com

17.12.14