OGGI VI DICO CHE… L’ENIGMA QUIRINALE

“Un rebus avvolto in un enigma – diceva Churchill a proposito dell’Unione Sovietica di Stalin. E un rompicapo senza apparente soluzione sta diventando la ricerca del nuovo presidente della Repubblica.” (Stefano Folli, pharmacy La Repubblica. 1 dicembre 2014).

ATTUALIZZANDO… VENGHINO VENGHINO ALLA CORSA PER IL QUIRINALE

giorgio napolitano

Negli ultimi giorni del 2014 i giochi sono già aperti, le manovre ufficiali e ufficiose già anticipano l’incandescente (facile prevedere che sia così) gennaio 2015, in cui l’argomento diventerà cruciale: chi sarà il nuovo presidente della Repubblica?
Per ora, le previsioni sono pessimistiche. Non sarà facile trovare il successore di Napolitano. Per parte mia, aggiungo: in questa partita finalmente si potrà valutare la reale abilità tattica di Matteo Renzi, finora esaltata – esageratamente – da amici e nemici. Finora l’ex sindaco di Firenze si é mosso come un furetto o, meglio, come un furbissimo topo lesto a divorare il formaggio lasciatogli a disposizione, senza ostacoli e senza trappole: la segreteria del Pd e la presidenza del consiglio. Senza neanche il sostegno di un consenso elettorale.
Ma ora? Ora si tratta, paradossalmente, di una partita assai più difficile. Renzi vorrebbe al Quirinale un uomo remissivo, che non gli faccia ombra, grigio, sobriamente istituzionale. Che non gli dia problemi, in poche parole. Per riuscirvi avrebbe bisogno dell’appoggio illimitato di Berlusconi; o dell’alleanza con quanto potrebbero assicurargli i voti necessari per arrivare al traguardo.
Ebbene, il sostegno illimitato di Berlusconi non c’è. Berlusconi vuole garanzie per la sua sopravvivenza: la grazia o giù di lì. Quale presidente potrebbe accordare al Cavaliere la grazia, o comunque lo sdoganamento dai suoi infiniti problemi giudiziari? Solo – forse –  Gianni Letta. Ma Renzi potrebbe avere la forza per imporre un Letta al colle? Ne dubito. Così come appare impervia la ricerca di altre consistenti alleanze, al di lá di Silvio. Si tratterebbe di domare le dissidenze interne, innanzitutto; e di aggregare i parlamentari riottosi: i grillini allo sbando come i forzisti, Ncd, i gruppi minori… Un’impresa disperata in senso letterale, cioè priva di speranze.

QUIRINALE. DIZIONARIO DI CANDIDATI IMPROBABILI, POSSIBILI, FANTASTICI

mario draghi

DRAGHI. Sarebbe il migliore, senza dubbio. Ma la candidatura non conviene né a lui né a Renzi (l’immagine del premier ne resterebbe soffocata, l’autonomia ridimensionata, il prestigio nel mondo soverchiato). E anche agli italiani fa più comodo che resti alla Bce. Questa é la versione ufficiale e convenzionale, su Draghi. Poi ne esiste un’altra, molto più persuasiva: Draghi non può permettersi di essere candidato e non essere eletto, o anche solo restare sulla graticola… Ma, se si formasse una maggioranza plebiscitaria o quasi, accetterebbe. Per sette anni (ne ha 67…) sarebbe dominus in Italia e, nel mondo, l’italiano più qualificato. Ma perché Renzi dovrebbe lasciargli via libera? Semplice: il futuro di Renzi si delinea spinoso, al premier converrebbe avere una sponda con cui condividere crucci e responsabilità. L’alternativa è pericolosa: se Renzi va in difficoltà e non ce la fa, rischia nel 2015 di ritrovarsi Draghi a Palazzo Chigi, invocato come salvatore della patria… E perché Draghi dovrebbe avere il sostegno anche di Berlusconi. La risposta non è difficile, riflettendoci bene. Vero, come scritto sopra, che apparentemente solo Gianni Letta potrebbe concedere a Silvio la grazia agognata o qualcosa di simile. Ma, probabilmente, scoppierebbe un casino di polemiche. Se invece il provvedimento di clemenza fosse firmato da un’autorità super partes come Draghi, passerebbe probabilmente, in nome dell’unità nazionale, senza traumi, Dunque: candidatura possibile e fantastica…

BOLDRINI. Sarebbe stata la successora naturale, in pole position. Ma per la smania di primeggiare, ha commesso tanti errori, le sue asprezze hanno arroventato i dissensi. Per Laura, zero possibilità.

PRODI. I piddini lo hanno già fregato una volta e il no di Berlusconi è irremovibile. Del tutto improbabile.

AMATO. Berlusconi lo ha buttato nella mischia solo per far capire che nella trattativa vuole esserci? Si vedrà. Molti nemici, molti consensi. Faticosamente e teoricamente possibile, ma non ce la farà.

VELTRONI. Se Renzi tiene al prestigio di imporre un personaggio del Pd, è certamente quello più accreditato. Ma su di lui il partito non é compatto. Possibile.

D’ALEMA. Se Renzi, in cambio della pace, si fidasse… Se non avesse collezionato tante inimicizie… Intelligente e irriducibile. E improbabile.

LETTA (Gianni). Forse è il solo – potenziale – presidente disponibile a concedere a Berlusconi la grazia, dopo la nomina. Ma come convincere tutti gli altri?

FINOCCHIARO. Se ha da essere donna, che Finocchiaro sia: equazione altamente impervia. Improbabile, ma non impossibile.

GRASSO. Intanto il presidente del Senato si accomoderà al Colle come sostituto temporaneo. Meritevole. Rappresenta la candidatura più valida sotto il profilo istituzionale. Possibile. Probabile?

RODOTÀ’.  Ineccepibile, onesto, colto, garante di giustizia ed equità. Quindi improbabile, già bruciato nell’ultima votazione. Candidato FANTASTICO. Magari!

PINOTTI. Sostenuta forse da Napolitano (si dice) e forse (si sospetta) buttata lì da Renzi, nella mischia, come ha fatto Berlusconi con Amato. A scopo tattico. Improbabile. Anche se ha da essere donna…

BONINO. Ha da essere donna? Rieccola. Più volte candidata, più volte bruciata. Negli ultimi tempi ha ridimensionato il suo ribellismo. Per allargare i consensi? Difficile, ma faticosissimamente possibile.

CASSESE. Ex Corte Costituzionale, candidatura avanzata da Giuliano Ferrara. Prestigioso, in un angolo, in attesa. FANTASTICO

ROMANO (Sergio). E ora passiamo ai colpi a sorpresa… Si entra nel campo delle possibilità valevoli in caso di lotta aspra e senza vie di uscita. L’ex stimatissimo ambasciatore, oggi fine e acuto editorialista del Corriere della Sera, potrebbe essere il guru da insediare al Quirinale: non scontenterebbe nessuno e rappresenterebbe una garanzia di equidistanza  per tutti. Candidabile? Fantastico, ma possibile.

MAGRIS. Idem come sopra, con qualche differenza. Un intellettuale allo stato puro, meno diplomatico, meno politico, ma con il fascino (assoluta novità) di sopraffina cultura come biglietto da visita… Irreale, suggestione totale dello spirito?… Vorrei dire di no. Ma sulla carta Claudio Magris é un candidato impossibile.

CASINI. Pierferdy rispunta sempre perché sempre sa posizionarsi. Istituzionalmente

GENTILONI. Che la politica sia l’arte del possibile e anche del l’impossibile, è dimostrato dal pur egregio Gentiloni. Battuto perfino da Marino nella corsa per il Comune di Roma, era sprofondato nel dimenticatoio. E poi rieccolo a sorpresa, ministro degli esteri. Non basta. Renzi lascia che circoli il suo nome anche per il Quirinale… Più o meno come fa per la Pinotti, che ha il vantaggio di essere femmina, dunque in quota rosa. Possibilità scarse, improbabile.

 

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01.12.14