“Dio è come il mare: sorregge chi gli si abbandona”. (Guido Morselli, “Diario”, 14 dicembre 1943)
DIMISSIONI DEL PAPA. SCALETTA/1. COSA C’È SOTTO?
Credenti o no, è la domanda che tutti si sono posti per prima cosa. Per conto mio, non intendo dar importanza, ovviamente fino a che non dovessero insorgere riscontri precisi, ad altra motivazione che non sia questa: ragioni di salute. Che Twitter e tutti i social network di questo mondo lascino pure spazio a vociacce, rumors, ipotesi fantascientifiche. Questa è una situazione in cui l’Istituzione deve pure valere su tutto il resto. E tuttavia, risulta difficile credere che non ci sia nessun tipo di retroscena, considerando l’ermetismo dell’annuncio proferito in latino (compreso, subito, da pochissimi cardinali) e direi anche la data precisa: perché il 28 febbraio? Perché addirittura dalle ore 20?
DIMISSIONI DEL PAPA. SCALETTA/2. QUANTI INTERROGATIVI…
Nelle prossime settimane, in Italia soprattutto, ma anche nel mondo, nessuno avrà tempo per annoiarsi. Quante domande! Chi vincerà le elezioni? Chi sarà il presidente della Repubblica? Chi il presidente del Senato, il presidente della Camera? Chi il capo del Governo? (Absit iniuria verbis: prima di tutto, chi vincerà il festival di Sanremo?). E chi sarà il nuovo Papa? Sarà di nuovo un italiano dopo 35 anni? O ancora uno straniero? Poi – forse – si tornerà a una vita senza ansie. E però, chi vincerà il campionato di calcio? E chi la Champion’s league? E, se vogliamo restare all’epicentro romano, chi vincerà la coppa Italia? E chi sarà il nuovo sindaco di Roma?
DIMISSIONI DEL PAPA. SCALETTA/3. POVERO FESTIVAL, POVERE ELEZIONI…
Oggi alle 11.46 l’Ansa comunicava ufficialmente la notizia che il Papa aveva deciso di abdicare. E a mezzogiorno doveva cominciare la tradizionale conferenza stampa alla vigilia del Festival di Sanremo. Massacrata! Chi poteva aver interesse per cantanti e canzonette, mentre in tutto il mondo si diffondeva la notizia che il Papa aveva deciso di tirarsi indietro e, quindi, a parte la morbosità per ogni possibile retroscena, subito ci si cominciava ad interrogare sui candidati più autorevoli per il prossimo pontificato?
Un evento colossale e universale – le dimissioni di Ratzinger – che si sovrappone a un evento, il Festival, precipitosamente considerato fino a un minuto prima dominante per tutta questa settimana. Con largo spazio per ogni possibile commento: ad esempio, prima i timori dei dirigenti Rai sulle annunciate performances di Crozza e Littizzetto erano ristrette a possibili sparate sulle elezioni e sui loro protagonisti… Ora si teme che i due comici possano entrare a piedi uniti su Ratzinger (per altro da sempre imitatissimo) sul Vaticano, sui successori. Proprio vero: non ci si annoia.
DIMISSIONI DEL PAPA. SCALETTA/4. DA 600 ANNI DIO NON SI DIMETTEVA…
Da agnostico, però rispettosissimo delle convinzioni religiose altrui (quante volte ho scritto che considero la fede un dono divino), ero convinto che il Papa, Dio in terra, non potesse dimettersi. Invece, no. È successo sei volte, mi dicono, e tra l’altro anche Celestino V, collocato non so quanto giustamente da Dante nell’Inferno, addirittura rifiutò di accettare la designazione. Dal 1415 non succedeva niente di simile. E quindi: si può, o non si può, ritirarsi di propria volontà dallo scranno più alto e prestigioso del mondo? E non sarà un segno tristemente malaugurante? Questo Papa ha asserito di non avere più risorse sufficienti. Ma per cosa? Per assistere, fronteggiandole, alle spaventose malvagità che si susseguono nel nostro globo? Il futuro è dunque anche più nero di quanto noi laici pessimisti prevediamo?
DIMISSIONI DEL PAPA. SCALETTA/5. SDRAMMATIZZIAMO…
Sarà stato anche un piccolo omaggio alla ministra Fornero? Lei, almeno, sarà contenta: infondo, ragionevolmente, si potrebbe andare in pensione anche a ottantasei anni.
Speriamo, comunque, che il gesto di Benedetto XVI sia un esempio per politiconi, politicanti e politicuzzi. Se ci si stacca dalla poltrona papale, ci si potrà staccare assai più facilmente da poltrone di ministro, sottosegretario, segretario, presidente e vicepresidente… Poffarbacco, concluderebbe Totò con finta meraviglia.
SABATO A ROMA, A FAVORE DEI DISABILI
La professoressa Gemma Carallo, insigne tributarista, organizza un’iniziativa importante, sabato 16 febbraio, a Roma, alle ore 14.30, per promuovere, favorire e garantire l’integrazione sociale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’occupazione delle persone con disabilità ed incentivare il sostegno alle loro famiglie. Allo stadio Flaminio, curva sud, piazzale Ankara, lato viale Tiziano. “In gara… per partecipare!”, una giornata di sport aperta a tutti per incontrarsi, condividere e divertirsi. Al dibattito parteciperanno, oltre a Gemma, l’avvocato Alfonso Amoroso, il professor Pietro Chiurazzi, dell’università cattolica del Sacro Cuore, e il professor Davide Moscato, dell’università La Sapienza (Viterbo). Durante il dibattito i bambini parteciperanno a un torneo di calcio balilla e a prove libere di scherma con istruttori professionisti tra cui il maestro Emanuele Digiosafatte. Per iscriversi alle squadre, inviare una mail a:brunettialessia@libero.it, entro il 14 febbraio.
Cinque della Sera intende sostenere queste iniziative di Gemma Carallo perché sono strutturate, con una strategia significativa a sostegno di tutti i portatori di handicap. Daremo altre notizie nei prossimi giorni.
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
La fusion è un genere musicale emerso alla fine degli anni sessanta e primi settanta che combina elementi di jazz, rock e funk. Questo stile coniuga stilemi tipici del jazz ad una strumentazione tipicamente rock dove gli strumenti elettrici, le tastiere e la strumentazione elettronica in generale hanno un ruolo predominante nel determinare il suono. Rispetto al jazz rock, suo antesignano, la fusion è quindi caratterizzata da sonorità più morbide e leggere, spesso considerate di facile ascolto, in quanto più vicine alla struttura armonica di un brano pop piuttosto che jazz.
ASCOLTI TV/VINCE TUTTA LA MUSICA DEL CUORE CON IL 19,19%. BENE ANCHE DI DOMENICABALLARÒ, CANALE CINQUE SOTTO IL 10% BATTUTO ANCORA DA LE IENE.
La terza puntata di Tutta la musica del cuore vince la serata con 5.209.000 spettatori e il 19,19% di share. Buoni ascolti anche di domenica per Ballarò, con la copertina di Neri Marcorè che ha fatto arrabbiare Mara Carfagna, al 13,18% e 3.531.000. Le iene di Italia Uno, con il 16,01%, battono il film di Canale Cinque Alexander fermo al 9,66%. La domenica pomeriggio tra banche, Sanremo, Imu e gossip è stata così seguita: Domenica In – L’Arena nella prima parte dal 20,98%, nella seconda dal 20,10% e nella terza dal 17,53%. Domenica In – Così è la vita nella prima parte al 13,99%, nella seconda al 15,35% e nella terza al 15,09%. Domenica Live si ferma nella prima parte all’11,40%, nella seconda al 10,79% e nella terza 2.713.000, 14,71%. Quelli che… con l’esilarante imitazione di Francesca Pascale all’8,88%. In access prime time da segnalare In onda con ospite Silvio Berlusconi al 3,79%. Il Tg1 è il telegiornale più seguito con il 23,09%, il Tg5 registra il 21,68% e il TgLa7 il 6,53%.
UNA FOTO AL GIORNO
di Maria Antonietta Serra
NON PRAEVALEBUNT
11/02/13