“Dio non ha paura delle novità” (Papa Francesco, 19 ottobre 2014).
ATTUALIZZANDO…PURTROPPO, NON SOLO NELLA CHIESA…
Dio non ha paura delle novità? Gli uomini,purtroppo, sì. Da sempre. E dovunque. Certamente questo straordinario pontefice (del resto è Dio in terra,no?) non ha paura delle novità. Ma i cardinali, in gran numero, sì. Al di là della Chiesa, da sempre e dovunque, la paura è conservatrice, il progresso arriva dal coraggio. Niente di nuovo, sotto il bel sole di una ottobrata romana che non si godeva da tempo.
ANCHE IN AMORE, CHI METTE PIU’ LA TESTA NEL FORNO?
Il mitico Dagospia ci informa: “Brigitte Bardot a 16 anni incontrò il regista Roger Vadim e divennero amanti. Quando i genitori si dissero contrari al loro matrimonio, accese il forno e ci ficcò dentro la testa.” Al posto di Vadim, avrei messo io la testa nel forno pur di non perdere una ragazza come B.B.! Ma, oggi, chi mette più la testa nel forno? E chi si uccide, come facevano i nobili russi nel primo Novecento, per essersi rovinati al gioco? Non ci sono più gli amori e i giocatori di una volta. La fifa fa 90 (da giocare al lotto).
OUTING D’AMORE. AVER CORAGGIO NON E’ SEMPLICE
Ok, questo lunedì è speciale. Raccomandando l’anima a Dio, da non credente, e senza aver mai avuto la possibilità di consegnare il mio corpo a Brigitte, ho un impulso irresistibile di raccontarmi. Dunque: dicono che abbia avuto mille donne, non le ho mai contate, mi sembra un numero esagerato. Certo è che sono stato esagerato e stupido. Nella mia vita sciagurata, ho sempre cercato altrove ciò che avevo in casa. So anche perchè, ma non vi ammorberò con una mia autopsicanalisi. Basterà la mia confessione, che può essere utile a molti miei simili, maschi ottusi e ciechi. La mia prima moglie, Leda, era una splendida donna meridionale di altri tempi, e ancora mi ama come se fosse il primo giorno, anche se ormai da lustri me ne sono andato. Con lei ho avuto tre splendidi figli, Giulia Giorgia e Mario, che ho fatto molto soffrire – e non bastano certo queste scuse pubbliche a redimermi. La mia seconda moglie Antonietta (l’unione dura da ventisette anni) mi ha dato due splendide figlie, Marta e Alice, e credo di aver provocato, mai intenzionalmente (ma non è una giustificazione) grandi sofferenze anche a loro. Qui riesco a scrivere ciò che a loro non riesco a dire. Purtroppo per me, sono nato con una psicologia deforme e non mi perdonerò mai il dolore che ho dato a tutti coloro, mogli e figli, padre e madre, amici, e anche altre donne per bene che mi hanno regalato l’amore. Mi sento un mostro, non ho avuto il coraggio di capire che avevo accanto a me ciò che cercavo dovunque. Ho distrutto tutto. Temo che la mia condanna sarà la solitudine. Meritata.
LA CRUDELTA’ NON SI FERMA A DANIZA, MAMMA ORSA
Abbiamo ancora in cuore la triste fine dell’orsa, Daniza, soppressa – di fatto – perchè considerata pericolosa. Oggi “La Repubblica” ci informa di un nuovo scandalo: la figlia di Daniza è reclusa da tre anni, anche lei considerata un pericolo, in un recinto col filo elettrico. Chi sono io – se avete letto il paragrafo precedente – chi sono io, incapace di capire e ricambiare l’amore che ho avuto, per reclamare giustizia o implorare misericordia? Esprimo la mia solidarietà totale a Gianluca Felicetti, presidente nazionale della Lav, che ha fatto sentire la sua autorevole voce di protesta, tuttavia senza essere ascoltato, finora, dai burocrati del Trentino.
MARINO HA TORTO, I GAY HANNO RAGIONE, I ROMANI ANCHE
Con una spettacolare cerimonia il sindaco Marino ha autorizzato l’unione, nel Comune di Roma, di sedici coppie gay. Come al solito, non riesco a spaccare la mela in due parti, mezza buona e mezza marcia. Ci sono sottigliezze da rispettare, obbligatoriamente. Ecco il mio commento: primo, i gay hanno ragione nel battersi in ogni modo civile per conquistare i loro diritti (che arriveranno, non si ferma il vento con le mani). Secondo, Marino ha organizzato una spettacolare cerimonia, a favore di telecamere e mass media in genere, astutamente, per raddrizzare la sua popolarità in discesa libera. Con minor strepito, poteva prendere le stesse decisioni, senza tanto chiasso: gli sarebbe bastata una conferenza stampa. Di più: i romani in grande maggioranza sono scontenti della sua infelice amministrazione. Marino avrebbe potuto convocare al posto delle coppie gay (ripeto: da accontentare comunque e ugualmente, senza riflettori) sedici famiglie di romani scontenti e depressi, e assumere l’impegno per risolvere almeno sedici piccoli problemi, tra i mille che affliggono la Capitale, mortificata, maltrattata, indignata.
CORRIERE DELLO SPORT, 90 ANNI!
Mi unisco al dilagante coro, strameritato, di auguri – in primis Giorgio Napolitano, al Corriere dello Sport: oggi compie 90 anni! E questo giornale è un pezzo della mia vita: qui, cominciai, sotto la direzione di Antonio Ghirelli, il mio lavoro in giornalismo. I miei ricordi di gioventù si mescolano di continuo con i ricordi del mio praticantato. L’editore illuminato era Franco Amodei, papà di Roberto, che ha incrementato e dato sviluppo al successo di questo quotidiano. Oggi, sono lusingato di pubblicare qualche pezzo. sono tornato all’ovile come collaboratore: al lunedì, la rubrica “Tele dico”, di critica televisiva. Acquistate il giornale e potrete leggerla: tra l’altro oggi è un numero da collezione, con un inserto sui nove decenni. Non sapevo che il primo comproprietario del Corriere dello Sport fu Enzo Ferrari. La mia rubrica appare comunque nel nostro nuovo sito, digitate www.ildecoder.com, dedicato 24 ore su 24 a ciò che accade in televisione.
20.10.14