Alfa Romeo, Renzo Arbore, Piero Barone (Il Volo), Ambrose Bierce, Thomas De Gasperi (Zero Assoluto), Juan Manuel Fangio, Emilio Fede, Vladimir Luxuria, la Massoneria, Lionel Messi, Alessandra Moretti, Mairizio Mosca, Silvio Pellico, Cesare Romiti, San Giovanni Della Croce, Edoardo Vianello.
MORTI: Lucrezia Borgia, Paolo Salvati, Eli Wallach.
SOLO INCUBI? NO, ANCHE BEI SOGNI
Ricordo volentieri i bei sogni di un tempo, ma oggi sarei felice di diventare un albero… Non è né il pessimismo né l’ottimismo a determinare i sogni e gli incubi. Da Milano mi ha scritto una lettrice affezionata, la signora Clelia Raimondo: “…lei chiede cosa ci sia alla base dei frequenti incubi, legati alle drammatiche notizie di attualità… Io penso che lei, col passare degli anni, sia diventato terribilmente pessimista e ha paura di essere investito da episodi analoghi a quelli raccontati dalla cronaca nera… Tutto qui! Una volta, anni fa, raccontava sogni bellissimi, perché non li rievoca più?…”
ASPETTANDO UNO PSICOLOGO…
Rispondo: in attesa dell’intervento di un gentile psicologo, la lettera della signora Raimondo non mi convince. Anche perché pessimista, come lei mi considera, lo sono, fin dall’infanzia: più precisamente direi realista, perché ciò che accade nella vita, in tutto il mondo, non lascia spazio a riflessioni, e a previsioni, intrise nello zucchero.
PESSIMISTA? NO, REALISTA
Eppure, una volta le mie notti erano confortate da bei sogni, anche se lo scempio descritto dalla cronaca registrava episodi analoghi a quelli di oggi. Poi… Ricordare i sogni piacevoli? Ok, mi fa bene, magari ritornano. Da ragazzo, nei sogni, trionfavo come un campione del calcio o un irresistibile tennista. A vent’anni sognavo di conquistare Brigitte Bardot e Marylin Monroe. Poi, di vincere il premio Pulitzer e anche il Nobel. Da giornalista e da scrittore. Poi, da giocatore al casinò, di schiantare la roulette. Insomma, c’era una esagerata, poco lodevole, affermazione del mio ego.
IN UN’ALTRA VITA SARÒ UN ALBERO?
A mia giustificazione, ricordo anche una stagione, matura, in cui mi innamorai degli alberi e perciò sognavo spesso un giardino – un bosco! – pieno di magnolie, le mie piante preferite. Ora vorrei sognare che la vita non finisce e, quando sarò, mi trasformerò in un albero secolare. Chissà…
OGGI VI DICO… GLI INCUBI
“La vita è questa, forse, un sogno terrificante”. (Joseph Conrad)
“La storia è un incubo da cui cerco di destarmi”. (James Joyce)
“L’incubo è il sogno che s’è preso uno spavento”. (Roberto Gervaso)
“Se penso a un giorno o a un momento ritrovo soltanto malinconia. E’ tutto un incubo scuro, un periodo di buio gettato via…” (Francesco Guccini)
“Per nessuno, adesso più che mai, il presente esiste. Un incubo doloroso e confuso, ecco cosa sono i nostri giorni”. (Giorgio Bassani)
IL LIBRO, LE SETTE ROME
30 giugno ore 18:30 LaFeltrinelli Galleria Alberto Sordi con Walter Tocci, Marco Damilano e Scomodo.
«Sette città, sette Rome, un numero che torna come un destino. La città storica, colma di testimonianze artistiche, architettoniche e archeologiche, la città ricca, che unisce i quartieri benestanti di Roma nord, i villini dell’Eur, le grandi ville dell’Appia Antica e la gated community di Olgiata, la città dell’automobile, disposta lungo i principali assi di viabilità di scorrimento veloce; la città-campagna, che comprende tutto ciò che resta dell’agro romano; la città compatta, dei quartieri residenziali intensivi costruiti negli anni dell’espansione post-bellica; e infine la città del disagio, in gran parte case popolari e borgate nate in maniera abusiva, e la città degli invisibili, la più sfuggente sebbene estesa sull’intero territorio comunale: due città in cui la pandemia ha mostrato la sua faccia più feroce».
GLI AUTORI: LELO, MONNI E TOMASSI
Keti Lelo è ricercatrice all’Università Roma Tre.
Salvatore Monni è professore associato all’Università Roma Tre.
Federico Tomassi è dirigente pubblico.
Gli autori sono gli animatori di www.mapparoma.info, il sito dove mettono a disposizione i materiali delle loro analisi sulla città, condotte al livello di dettaglio delle zone urbanistiche, che permette di radiografare nella maniera più puntuale le differenze tra quartieri. Insieme hanno pubblicato nel 2019, sempre per i tipi della Donzelli, il volume Le mappe della diseguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, con una postfazione di Walter Tocci.
cesare@lamescolanza.com