Ludwig Van Beethoven, Ford Madox Ford, Papa Francesco, Milla Jovovich,Selen, Carlo Taormina.
MORTI: Simon Bolivar, Kim Jong Il, Penny Marshall, Rasputin, Marguerite Yourcenar.
LE PAROLE…LA SINTESI DI CARDUCCI
«È capace di ogni cattiveria
l’uomo che dice in venti parole
quanto si può dire in dieci»
(Giosue Carducci)
PAROLAIO E PANDEMIA
Con quanti miliardi di parole ci hanno annichilito gli inarrestabili talk show sulla pandemia? Qualcuno ha fatto il conteggio del parolaio, spesso sciocco, quasi sempre ripetitivo?
AMORE AL FESTIVAL DI SANREMO
1024 volte è stata usata la parola amore nella storia del Festival. Nel 2020, tra le altre: “Chiamarlo amore quando è solo dipendenza”. “Hai mai fatto l’amore con gli occhi?”, “amore sbatti le ali e vola via da me”, “figurati se non piango io che sono nato adesso amore mio”, “per me è il vero dolore confondere il tuo ridere con il vero amore”: sono, forse, le più interessanti.
OGGI VI DICO… LE PAROLACCE
“Nulla viene dimenticato più lentamente di un’offesa, e nulla più velocemente di un favore.”
(Martin Luther King)
“La gente giovane che prende il bus mi fa schifo. Sono dei falliti. Se volete conoscere un cretino salite su un bus.”
(Salvador Dalì)
“Fare molto rumore a proposito di un’offesa ricevuta, non diminuisce il dolore, ma aumenta la vergogna.”
(Giovanni Boccaccio)
“Le parolacce sono un privilegio di pochi e non significano volgarità.”
(Oriana Fallaci)
“L’amore è una parolaccia.”
(Charles Bukowski)
I TALK SHOW INGUARDABILI
I talk show politici sono sempre più logori, ma Myrta Merlino cerca gloria anche la domenica. Gli innumerevoli talk show sull’attualità politica sono sempre più scialbi e logori e probabilmente, presto, saranno obbligati a virare verso nuove idee. Urbano Cairo, a La 7, ha avuto un’idea eccellente: con i talk show e il telegiornale di Enrico Mentana ha dato una identità precisa interessante alla sua televisione. Da una parte, spese minime (escludendo il tg), a fronte della costruzione di una rete infinita di rapporti e relazioni con protagonisti o anche piccoli personaggi della politica. Però, diciamolo: siamo stufi – parlo da telespettatore – e davvero non se ne può più. Negli ultimi mesi, poi, ai politici si sono aggiunti i medici: pochi sono gli autentici esperti, troppi i presunti scienziati, virologi, infettivologi e via chiacchierando.
MA MYRTA MERLINO CI PROVA ANCHE LA DOMENICA
Ci vorrebbero nuove idee, al di là del Covid. In questa cornice desolante tuttavia Myrta Merlino ha voluto spingersi fino alla domenica, dalle 14 alle 16, sempre con l’identico schema. Risultati modesti nella prima puntata: 3% di ascolti, 550.000 spettatori, cifra discreta per la 7 in quell’ora, ma di fatto insignificante. E così e anche peggio nelle puntate successive. Non è la prima volta che la Merlino, brava conduttrice con il difetto incorreggibile di voler proporsi come protagonista, sovrapponendosi agli ospiti, tenta di uscire dal suo buon programma “L’aria che tira”.
NON CI SI ACCONTENTA MAI
Alla sera, vari flop, alla domenica per ora una mezza delusione. Se ci fosse spazio, vorrei il commento di filosofi e psicologi: non ci si accontenta mai di ciò che si ha. L’erba del vicino, anche in tivu, è sempre più verde? Comunque parole, parole, parole…
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