Altan, Antonio Banfi, Monica Bellucci, Massimo Bottura, Truman Capote, Lella Costa, Giorgio Panariello, Renato Zero.
MORTI: Bernardo Caprotti,James Dean, Oreste Del Buono, Rudolf Diesel.
POESIE: L’AUTUNNO DI EMILY
“Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello”
(Emily Dickinson)
LA BELLEZZA… MARISELA
Questa foto di Marisela Federici è stata scattata dal figlio. Fascino straordinario degli occhi, tra cappello e mascherina.
VANESSA INCONTRADA NUDA SULLA COPERTINA DI VANITY FAIR:« NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE»
L’attrice posa nuda sul numero di ottobre della rivista: «Perché la battaglia del corpo non riguarda più solo me ma tutte le donne…È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza».
Da sempre l’attrice si considera una paladina di un’idea inclusiva di bellezza e del body positive, la filosofia che invita uomini e donne ad accettare il proprio corpo rifiutando canoni e stereotipi imposti, conduce attraverso i suoi canali social la battaglia contro il body shaming, ovvero ogni forma di bullismo contro il corpo e le sue forme.
OGGI VI DICO… LA BELLEZZA
“La bellezza ci può trafiggere come un dolore.” (Thomas Mann)
“La bellezza di qualsiasi tipo, nel suo sviluppo supremo, eccita sempre l’anima sensibile fino alle lacrime.” (Edgar Allan Poe)
“Non si è mai vista bella donna che non facesse smorfie davanti a uno specchio.”
(William Shakespeare)
“Non sono bella, sono soltanto erotica.” (Alda Merini)
“Diceva un marito geloso alla moglie: Non t’accorgi, Diavolo che sei, che tu sei bella come un Angelo?” (Giacomo Leopardi)
PENSIERI PRIVATI… SOLO SE MI PIACE
Per me non è bello ciò che per voi è bello, ma è bello ciò che mi piace.
IL SORRISO…. LORETTA IN AMERICA
«Non pensa che se fosse nata in America sarebbe a Broadway?
Ride. “Forse sarei finita alcolizzata, piuttosto”».
[Loretta Goggi a Silvia Fumarola, La Repubblica].
LA BELLEZZA DELLE SCUSE
Le scuse sono quasi sempre molto belle e importanti, tardive però quelle dell’assassino di John Lennon. E le scuse, ormai desuete, sono un’istituzione di buona educazione e bella coscienza, che sarebbe opportuno recuperare utilmente, per un più corretto funzionamento della nostra società.
L’ASSASSINO DI JOHN LENNON
Ho letto con interesse che, 40 anni dopo aver ucciso John Lennon, Mark Chapman ha chiesto scusa alla vedova Yoko Ono. La sera dell’8 dicembre 1980 il venticinquenne Chapman uccise, sparandogli addosso quattro pistolettate, il celebre cantante. Si era posto in agguato subito fuori dal suo appartamento, a New York. «Un atto spregevole», ha riconosciuto lui stesso all’udienza per la libertà condizionale, che gli è stata negata il mese scorso, per l’undicesima volta. «Voglio solo ribadire che mi dispiace per il mio crimine, fatto per auto-celebrazione», ha affermato, spiegando di aver ucciso Lennon perché «era molto, molto, molto famoso e io ero molto, molto, molto alla ricerca di glorificazione, molto egoista».
YOKO ONO HA DETTO NO
Yoko Ono si è sempre opposta ai tentativi di Chapman di avere la libertà condizionale. Può darsi che io sia influenzato da due sgarbi, inaspettati, che ho subìto di recente. Ma non credo. Certo mi ha sorpreso non ricevere scuse, nè sincere nè formali. Pero il mio piccolo problema personale si inquadra perfettamente nella situazione generale, perché ormai viviamo in una società urlante, aggressiva, verbalmente guerresca. In politica, in televisione, in qualsiasi dibattito, in giornalismo, perfino a scuola e all’università…
LA LEZIONE DI COSSIGA
Vorrei aggiungere che ci sono molti modi, per scusarsi. Francesco Cossiga, ad esempio, era ministro dell’interno quando Aldo Moro fu assassinato. Senza esitazioni si dimise (fatto più unico che raro). È la sua carriera non ne fu rovinata, anzi. Qualche anno dopo fu eletto presidente della Repubblica (al primo scrutinio, quasi all’unanimità).