“Davanti a Montecitorio alla manifestazione dei consulenti del lavoro, anche loro in piazza nonostante siano una delle categorie più “pacifiche”. Al governo vivono su un altro pianeta, questa è la realtà” (Matteo Salvini).
LE PAGELLE DEL CLAN.. GIANNA NANNINI, 7 e 1/2
«Se mi facevano un complimento diventavo rossa.
Poi, c’era il mio modo personalissimo di guardare alle cose, che non collimava con quello degli altri bambini. Per esempio, detestavo il carnevale.
I giorni che lo precedevano li vivevo con un senso di tristezza. I bambini vestiti da torero o da Zorro e le bambine con gli abiti della fatina o di Biancaneve mi provocavano un senso di estraniazione. Della serie: che ci faccio io qui? Mi sembrava che tutti avessero l’obbligo di ridere e di divertirsi»
[Gianna Nannini a Antonio Gnoli, Robinson]
NATI IL 30 LUGLIO
Stefano Belisari (Elio e le storie tese), Emily Bronte, Henry Ford, Adriano Galliani, Selvaggia Lucarelli,Jean Reno, Gabriele Salvatores, Arnold Schwarzenegger, Giorgio Vasari, Salvatore Florio.
MORTI: Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman, Anna Marchesini, Umberto Nobile, Otto von Bismark.
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE… I CLISTERI
“Tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, in Europa, il clistere diventò la principale misura terapeutica. Ce n’erano per tutti i gusti: lenitivi, rinfrescanti, addirittura nutritivi. Prima di presenziare alle feste, le dame inghingherate si facevano un clistere, per sentirsi più belle e ritardare “le devastazioni dell’età”.
SORRISI, SMORFIE, LACRIME… MASCHI FAMOSI E SOTTOMESSI
Alcuni esempi di maschi succubi delle loro donne raccontati da Emanuele Franz in Sottomissioni (Audax): “Lancillotto che, pur di salvare la donna amata, si umilia salendo su una carretta destinata a portare i condannati al patibolo «quindi, congiuntosi a lei, l’adora, le si genuflette, bacia i capelli della regina incastrati in un pettine come oggetti sacri»; Aristotele, sottomesso alla sua amante Fillide che voleva “cavalcarlo” e dominarlo; Socrate, umiliato dalla moglie Santippe «che gli gettava addosso il contenuto del vaso da notte»; Rasputin, pronto a pagare prostitute perché gli sputassero in faccia; Gandhi, che per mortificarsi si giaceva con donne nude che non si concedevano… “ (Veneziani, Libero).
OGGI VI DICO… L’ADULTERIO
“Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più fidarmi di te!” (Jim Morrison)
“Una donna che amiamo raramente basta a tutti i nostri bisogni, e la inganniamo con una donna che non amiamo.” (Marcel Proust)
“I giovani vorrebbero essere fedeli, e non lo possono; i vecchi vorrebbero essere infedeli, e non lo possono.” (Oscar Wilde)
“Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un bordello.” (Gabriel Garcia Marquez)
“Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.” (Ennio Flaiano)
ATTUALIZZANDO… FAUSTO COPPI
Nell’Italia degli anni ‘50 l’amante di Fausto Coppi finì in carcere quattro notti per il reato di adulterio. Presumo che molte ragazze di oggi non sappiano e neanche immaginino, che fino a qualche lustro fa le donne italiane rischiavano di finire in carcere, per adulterio. Mi ha scritto la signora Alessia Venturello di Torino: dice di apprezzare le mie note in cui mi soffermo su remoti ricordi (grazie!) e mi chiede di raccontare la vicenda di Fausto Coppi e della sua amante, Giulia Occhini, la cosiddetta Dama Bianca. Rispondo e premetto che la mia ultima figlia – ventisei anni – mi ha detto di non aver la minima idea di chi sia stato Fausto Coppi (non conosco l’età della lettrice). Eppure sull’argomento esistono libri e migliaia di articoli: anch’io organizzai una puntata di “Domenica in”, tanto tempo fa.
SETTANT’ANNI FA…
Sono passati settant’anni… Coppi è stato il più grande ciclista italiano (e non solo italiano) d’ogni tempo: lo riconosco, oggettivamente, anche se ero tifoso di Gino Bartali, il suo storico avversario e rivale. La relazione di Fausto con Giulia Occhini era nota ai giornalisti sportivi, che però per rispetto e amicizia non ne scrivevano: esplose pubblicamente nel 1953, quando Coppi a Lugano vinse il campionato del mondo. Accanto a lui, come sempre da alcuni anni, c’era “la dama bianca”, una fascinosa signora sorridente, spesso vestita di bianco. Secondo Gianni Brera – e altri testimoni – fu proprio Giulia, che desiderava unirsi a Fausto ufficialmente, a rivelare lo scandalo. Uno scandalo all’epoca clamoroso perché tutti e due erano sposati, con figli.
DENUNCIA E CARCERE PER LEI
Il marito di Giulia denunciò l’adulterio, e l’abbandono del tetto coniugale, all’epoca puniti severamente per legge.
Lei passò quattro notti in carcere, Fausto, ch’era restio a separarsi dalla moglie, se la cavò con una denuncia, e si sentì obbligato moralmente ad accettare la situazione. Questa era l’Italia degli anni cinquanta. Coppi morì poi giovanissimo, per una banale malaria, non compresa dai medici. Ricordo il titolo del mio maestro Antonio Ghirelli: “È morto Coppi, il campione più grande e infelice”.