OGGI VI DICO CHE…

… “La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re, help non si rende conto che in realtà è il re che è Re perché essi sono sudditi”. (Karl Marx).

 “MEGLIO UN MASTINO FURENTE FUORI DALLA PORTA…

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…che il mio amico Cesare Lanza incazzato.”Così mi disse, una volta, Agostino Saccà, ex direttore della Rai. Lo presi come un complimento. Avrei aggiunto “per ragionevoli motivi”, ma tutto non si può avere. Oggi mi è tornata a mente quella vecchia battuta e la ricopio pari pari, dedicandola a un mio amico: Gigi Moncalvo (mio allievo negli anni Settanta, qualcosa gli avrò trasmesso…). Perchè in realtà io mi sento bonario, acquiescente, mentre Moncalvo, anche per ragioni di età, è ironico sempre, ma spietato, crudo: è sospinto da tanta energia. Delle sue prodezze ho parlato nei giorni scorsi. È un giornalista molto scomodo, perciò è tagliato fuori dal giro stretto dei giornali di carta stampata più potenti e diffusi. E per questa sua condizione di incompreso e intollerato, e temerario nelle sue note, apprezzo molto Gigi. Lo vorrei nella mia squadra di “Legione straniera”, di cui scrivo più sotto.

Bene, oggi “Libero” ha pubblicato una cronaca critica della messa celebrata ieri a Torino, in onore di Gianni Agnelli, nel decimo anniversario della sua morte. Potete leggere il testo qui sotto: ditemi voi se non sia un “unicum” (lascio a Gigi l’eventuale responsabilità civile – in un Paese poco libero e intollerante come il nostro – e penale di quanto ha scritto…).

MOLTE DOMANDE DOPO AVER VISTO IN TV LA MESSA PER GIANNI AGNELLI

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di Gigi Moncalvo
La direttora torinese di SKY-TG24, Sarah Varetto, ha dimostrato anche stamane che le porte della direzione del Tg1 in un futuro molto prossimo potrebbero aprirsi per lei, fin dalla formazione del nuovo governo. Infatti, la diretta dedicata dall’emittente satellitare di Rupert Murdoch alla cerimonia religiosa per il decimo anniversario della morte di Gianni Agnelli (no, per fortuna niente diretta per i bla bla pronunciati in Sala Rossa…), ma più ancora le riprese e molte non-riprese della cerimonia, dimostrano che Ravetto ha capito tutto. Vediamo alcune curiosità, stranezze e interrogativi che ci hanno colpito.

 

1) Come è possibile che Andrea Agnelli stamane, prima di uscire di casa, quando ha visto com’era abbigliata sua moglie Emma Winter non abbia avuto niente da obiettare? L’affascinante e magrissima consorte del presidente della Juventus, infatti, indossava un’incredibile maglietta a righe orizzontali blu, come quelle dei marinai degli yacht d’alto bordo. È chiaro che non aveva previsto che il Duomo avesse una temperatura così elevata (il genovese, anzi rossiglionese, Arcivescovo Nosiglia stavolta non ha badato a spese col riscaldamento…), e quindi che dovesse togliere la giacca, che comunque in TV appariva di colore bianco panna. Ma, signora, le sembra questo il look adatto per una cerimonia funebre?

 

2) Ai funerali dell’Avvocato, dieci anni fa, colpì il fatto che Cesare Romiti fosse rimasto in piedi per tutta la cerimonia, con una signora dietro di lui che a un certo punto, spazientita, gli intimò a voce alta di sedersi “perché non si vede niente”. Romiti allora rispose: “Non c’è niente da vedere, non siamo mica in televisione”. Ma, stavolta che la TV c’era e per di più in diretta. A fronte di Cesarone che si è accomodato (89 anni pesano anche per lui…), ci sono stati due suoi aspiranti emuli che hanno ripetuto il suo gesto, dieci anni dopo: Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. Ma chi si credono di essere, forse Romiti?

 

3) A proposito di Marchionne, qualcuno gli dovrebbe spiegare che in Chiesa, o anche in cerimonie pubbliche, non sta bene masticare per tutto il tempo. Come mai perfino per il chewing-gum, Marchionne non sa fare a meno di qualcosa di americano come la sua gomma?

 

4) Chi è quello sconsiderato regista della diretta che, al momento della Comunione, ha evitato le riprese frontali e si è limitato a un’assurda lunga zoomata di quattro cantori del coro e, al termine, ha ripreso solo di spalle coloro, un po’ pochi, che disposti su due file prendevano l’ostia consacrata e che diventava arduo riconoscere? Dato che SKY ha degli eccellenti tecnici, questo grave e lungo errore è dovuto a una decisione presa dal regista di propria iniziativa, o a un ordine di qualcuno che non voleva che si vedesse non tanto chi faceva la comunione, quanto chi non la faceva, oppure avrebbe fatto meglio a non farla?

 

5) La panca della prima fila, nel settore a destra della navata, riservato alla “Famiglia” e i cui posti sono stati indicati da Jaky Elkann, era così composta (a partire dal passaggio centrale): nell’ordine Lapo, Ginevra, donna Marella, Jaky, Lavinia, Giovanni Gaetani dell’Aquila d’Aragona (marito di Ginevra) con il primogenito Giacomo. Due dei tre figli di Jaky (Leone e Oceano) scorrazzavano di qua e di là, mentre il loro cuginetto Giacomo è parso più educato, meno irrequieto e più consapevole del luogo e del momento. Ma chi era quella sorta di “abusivo” seduto all’estremità della panca e in posizione tragicamente precaria? Qualcuno dice di aver riconosciuto Guido Barba Navaretti, il secondo marito di Carla Ovazza e quindi il patrigno di Alain Elkann. Ma lui che c’entra con la “Famiglia”? È vero che da anni è stato messo “a guardia” di donna Marella per controllare da vicino la situazione e soprattutto le telefonate in arrivo da e in partenza per Ginevra?

 

6) Un doppio mistero: come mai Evelina Christillin e Alain Elkann hanno scelto (o si sono rassegnati ad avere) una posizione tagliata fuori dalle inquadrature? Erano consapevoli di ciò o sono stati messi fronte al fatto compiuto?

 

7) Evelina, apparsa liftatissima (nel senso di tiraggio di rughe) e un cicinino, si fa per dire, botulinata, è riuscita a farsi intervistare e a dire le solite banalità su due temi su cui francamente ha stufato: le Olimpiadi invernali di Torino e la Juventus. Non ha ancora capito che la si nota di più se tace?

 

8) Lavinia Borromeo: la principessina è sempre più pallida, emaciata, magrissima. Ieri persino più di quando è alla partita in quella ghiacciaia dello Juventus Stadium. E che borse sotto gli occhi! Possibile che nessuno, nemmeno Evelina – sempreché venga ammessa, anche se è improbabile, al suo principesco cospetto – le abbia ancora spiegato l’importanza e i miracoli del Fard?

 

9) Come sempre la numero 1 per classe e portamento è stata la principessa Allegra Caracciolo, vedova di Umberto Agnelli. A ruota Maria Sole Teodorani Fabbri, una delle tre superstiti sorelle dell’Avvocato (Clara, la maggiore, ha 92 anni ed è bloccata da anni all’Hotel Ritz di Abano Terme). Maria Sole è stata efficacissima e ha portato alla ribalta i tratti, anche fisici, della Famiglia “vera” di Gianni quando ha letto dall’altare una breve preghiera.

 

10) Reduce da Portofino, notato nelle prime file perfino Paolo Fresco. Chissà se è arrivato a Torino con mezzi propri o con l’elicottero Fiat che rappresentava uno dei suoi molti e fantastici benefit da Presidente?

 

11) Come ha fatto Franzo Grande a non mettersi in mostra dopo aver detto (“Venerdì di Repubblica”) che era così amico dell’Avvocato (anzi viceversa) e che Gianni Agnelli gli voleva così bene che “mentre si atterrava a Torino col suo aereo, chiedeva di venire a casa mia per vedere la collezione di maioliche”? Possibile che l’Avvocato tra un caldo bagno ristoratore a Villa Frescot e le maioliche di Grande (con annessi figli e signora) preferisse queste ultime?

 

12) Tra i giornalisti, colui che ha scelto la posizione migliore a favore di telecamera è risultato Marcello Sorgi (la passata direzione del TG1 evidentemente a qualcosa è servita), dato che – come insegnano Gianni Riotta e Francesco Merlo – i picciotteddi sanno sempre trovare la strada giusta, mentre invece quel genio del povero Pietrangelo Buttafuoco non ne vuole proprio sapere di curare le public relations. Non si è notata invece la presenza di Carlo Rossella. Forse non s’è fatto vedere perché lo stanno ancora cercando. In molti della “Famiglia”, vogliono chiedergli come ha fatto a inventarsi la bufala che l’Avvocato chiamava certe donne “mignette, mezze mignotte e mezze calzette”. Ma quando mai?

 

13) Jas Gawronsky ha davvero sbaragliato tutti e deve aver fatto morire d’invidia l’eterno rivale Mario d’Urso (che ha chiamato “Jas” il proprio cane…): ha fatto la comunione e si è posizionato dietro a una figlia di Susanna Agnelli (forse Samaritana Rattazzi?). In questo caso, anche il regista di SKY non ha potuto esimersi da un’inquadratura di rigore.

 

14) Davvero il Cardinale emerito di Torino Severino Poletto non ha potuto lasciare Assisi dove si trova per gli esercizi spirituali, oppure ha avuto il buon gusto di essere assente per non mostrare a tutti, urbi et orbi, quant’è abissalmente superiore la sua figura umana e spirituale rispetto all’attuale Arcivescovo di Torino, Noziglia, il cui accento al microfono non riusciva a tradire l’origine di Rossiglione (in dialetto “Rusciggiun”) un paesino tra Campo Ligure e Masone, sulle falde del Turchino? Possibile che i cardinali Bertone, che è stato arcivescovo di Genova, e Bagnasco, genovese, non sappiano trovare niente di meglio per la chiesa torinese, e guardino solo dentro la Liguria?

 

15) Qualcuno vuole spiegare al ghostwriter del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che quando si inviano messaggi per cerimonie come quella di ieri (o anche per matrimoni-Vip, cresime, prime comunioni, e così via) la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo impartire (la benedizione del Santo Padre) fa “impartisce” e non “imparte”, come c’era scritto nel messaggio del Vaticano? Oppure si trattava di un omaggio indiretto a Lapo e al suo famoso “congiuntivo creativo”?

 

16) La prossima volta, per cortesia, i responsabili di SKY possono rifiutarsi di riprendere il ministro Fornero, col volto dolente e vestita da scacchiera, in particolare quando rimane per un tempo record in raccoglimento a testa china dopo aver fatto la Comunione? Oppure, se proprio vogliono mandare in onda quelle tremende immagini, per favore potrebbero far sentire il sonoro dei commenti che si levano dalle migliaia di telespettatori che assistono inorriditi a un simile truce “spettacolo”? Quale sarà stata la penitenza che il confessore ha dato alla Fornero?

 

17) Il corrispondente da Torino di “Studio Aperto”, per favore, la prossima volta può esimersi dal dire che era presente l’“intera famiglia” visto che mancava, perché non invitata, la figlia dell’Avvocato e i suoi cinque figli di secondo letto?

 

18) Accanto al Presidente Napolitano c’era il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti. Tre ipotesi per motivare questa presenza: è stato Schifani a non voler andare, è stato Chiti a sceglierlo di sostituirlo, o è stato Napolitano a imporre che andasse chi voleva purché non si trattasse di Rosy Mauro?

 

19) Il presidente della Repubblica, uscendo dalla chiesa, si è soffermato a salutare donna Marella, che – ahimè – appare sempre più invecchiata, dolente, malata e sofferente. Poi ha respinto qualche abusivo di troppo della famiglia che cercava di stringergli la mano, ha percorso qualche metro, ha evitato Buffon che allungava il collo per farsi notare, e si è fermato a salutare una sola persona: Gianluigi Gabetti, che aveva appena indossato di nuovo il cappotto. Un incontro tra sovrani. Possibile che in questo Paese solo il capo dello Stato possa mostrare a tutti di sapere bene chi è il vero padrone della Fiat?

 

20) Come sempre, anche Ferruccio de Bortoli, così come Napolitano, ha capito tutto. Mentre Mario Calabresi ha intervistato Jaky, mentre uno dei vicedirettori de “La Stampa” scortava Montezemolo e implorava grazie, il numero 1 del “Corriere” ieri ha pubblicato un’intervista, non sua, con Gianluigi Gabetti. Numerose le chicche. A) “Non riesco a pensare alla sua morte come a una scomparsa, perché la sua figura è presente nelle molte vicende da lui originate (…). L’europeismo, il rapporto con l’America. L’unità della famiglia (…)”. Su quest’ultimo punto s’è visto…. B) “Non mi sono mai occupato del patrimonio personale dell’Avvocato, in Italia o all’estero (…)”. E allora da dove attingeva il denaro per il budget annuale a favore dei figli di Gianni, Edoardo o Margherita che con loro discuteva, e che lui decideva e stabiliva? E perché era lui a pagare perfino i due signori (Adrian e Giulia Rioni) che si occupavano dell’ex convento di Alzi Prato, la proprietà in Corsica, sulle alture di Calvi, acquistata dall’Avvocato? Per non parlare delle operazioni a Vaduz, della “Dicembre”, della Fondazione Alkyone, della “Julian stiftung”, della “Lettera di Monaco” e di ben cinque mandati fiduciari a prestanome del Liechtenstein o svizzeri. D) E infine: “Al momento di lasciarci, mi prese la destra e se la posò sulla guancia. Mi chiese di tenere unita la famiglia (…)”. I risultati, anche ieri lo si è visto, sono sotto gli occhi di tutti.

MIA IDEA PER UN GIORNALE WEB: “LA LEGIONE STRANIERA!

legione straniera
Un primo presupposto è che in Italia la libertà dei giornalisti è, per usare un eufemismo, povera e precaria. Censure, autocensure. Nessun editore puro, le proprietà sono legate a imprenditori, finanziari, banche, ecc. – che hanno altri prioritari interessi. E per tante ragioni l’attenzione sulla cronaca è diminuita, a favore di opinioni, lievità, palle in calci d’angolo, ecc. Per di più, anche con il sostegno della legge, si è diffusa l’abitudine, da parte dei tanti rappresentanti delle tante caste, non solo di querelare a prescindere, ma anche di chiedere risarcimenti, in sede civile, che deprimono ancor più, per ragioni ovvie e umane, lo scarso coraggio della nostra categoria e dilatano in maniera insostenibile la cosiddetta “responsabilità oggettiva” dei direttori.

La mia idea è di fondare un giornale web, raccogliendo una decina di giornalisti emarginati, o temuti, o semplicemente desiderosi di poter scrivere ciò che pensano e ciò che vedono, senza mezzi termini, con chiarezza. La testata del giornale potrebbe essere “La legione straniera”. Perchè penso, semplicemente, che siamo stranieri in patria: fuori dalle regole, dalle convenzioni, dalle ipocrisie di questo Paese. Non so se riuscirò a raccogliere dieci temerari. Fino ad ora mi hanno manifestato il loro interesse alcuni amici. Vorrei dieci in grado di scrivere almeno un paio di volte la settimana e altri – senza limite – collaboratori, opinionisti, reporter. C’è una clausola fondamentale: ci sarà, come d’obbligo, un direttore responsabile – ciascuno dei dieci giornalisti fondatori si assumerà in proprio la responsabilità civile e penale di ciò che firma (penso che, altrimenti, il giornale non avrebbe vita lunga). Ognuno avrà facoltà di scrivere firmando con il proprio nome, o con uno pseudonimo se i giornali di appartenenza opporranno divieti, e tutti potranno scrivere liberamente ciò che pensano. È presumibile che ci saranno diversità di opinioni, anche forti. Me le augurerei! Perchè un altro presupposto della nostra “Legione straniera” è che ormai, in questo Paese, si deve indossare una maglietta e, se indossi una maglietta diversa da quella del tuo interlocutore, automaticamente diventi un nemico, un imbecille, uno stronzo. L’aspetto paradossale è che destra e sinistra non esistono più: esistono appartenenze a schieramenti, per varie ragioni. E così, se uno è schierato a sinistra o considerato di sinistra, da destra subito saranno rifiutate e sbeffeggiate le sue idee. E viceversa. Possibile che a destra o sinistra non abbia mai una ragione che possa essere condivisa da chi è schierato in una posizione opposta? “La Legione Straniera” dovrebbe accogliere opinioni fortemente contrastanti… Sto lanciando insomma una bottiglia in mare. Help! Vediamo se qualche navigante se ne accorge. Se non sarà un giornale, potrebbe essere (metto già le mani avanti) una rubrica di alle 5 della sera: accoglierò articoli e opinioni come quella, mi sembra inaudita, che vi ho proposto sopra.

PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI

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Bond
. In finanza con il termine bond (in italiano obbligazione) si indica un titolo di debito emesso da società o enti pubblici che attribuisce al suo possessore il diritto al rimborso del capitale prestato all’emittente alla scadenza, più un interesse su tale somma. Un’obbligazione tipica sono ad esempio i titoli di Stato. Scopo di un’emissione obbligazionaria (o prestito obbligazionario) è il reperimento di liquidità da parte dell’emittente. Di solito il rimborso del capitale al possessore del titolo di debito da parte dell’emittente avviene alla scadenza al valore nominale e in un’unica soluzione, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o annualmente).

ASCOLTI TV/VINCE LA REPLICA DI DON MATTEO 8. ANCORA MALE LA GRANDE MAGIA SU CANALE CINQUE. BENE SERVIZIO PUBBLICO AL 13,50%. IL TG5 BATTE IL TG1, RECORD PER AVANTI UN ALTRO

Si aggiudica la serata di giovedì 24 gennaio la replica di “Don Matteo 8” con 5.679.000 spettatori e il 23,14% di share. Delude il programma condotto da Teo Mammucari ed ideato da Roberto Cenci “La grande magia”, che porta a casa un misero 14,80% con 3.898.000 telespettatori. Sempre sopra la media di rete “Servizio pubblico” di Michele Santoro, che aveva come ospiti Antonio Ingroia e Mara Carfagna: è stato seguito da 3.145.000 telespettatori con il 13,50%. Record stagionale per “Avanti un altro” con il 23,50%. La puntata di “Porta a porta” dedicata al ricordo di Gianni Agnelli è stata seguita dall’11,36%. Il Tg5 è il telegiornale più seguito, grazie anche al traino del programma di Bonolis, con il 22,41%, mentre il Tg1 ha registrato il 21,34% e il TgLa7 il 7,74%.

UNA FOTO AL GIORNO

di Maria Antonietta Serra

L’INSIDIA 

L'INSIDIA

25/01/13

cesare@lamescolanza.com