Agli Stati generali il presidente degli industriali Carlo Bonomi, sempre critico e intransigente verso il governo, ha chiesto che lo Stato restituisca subito alle imprese 3,4 miliardi di accise sull’energia.
LE PAGELLE DEL CLAN… IL TRAPIANTO ALLE MOLINETTE, 10
Alcuni giorni fa alle Molinette di Torino un fegato è stato trapiantato con successo dopo essere stato tenuto in vita artificialmente per quasi 24 ore. L’organo è stato conservato prima cinque ore nel corpo della donatrice, una donna morta all’improvviso per un infarto, e poi 17 ore all’interno di appositi macchinari. Oltre al fegato, anche i reni della donna sono stati trapiantati solo dopo dieci ore. Questo perché al momento del prelievo, le équipes dell’ospedale torinese erano già impegnate in altre operazioni.
RICORRENZE. NATI IL 18 GIUGNO
Simona Atzori, Fabio Capello, Raffaella Carrá, Paul Mc Cartney, Vincenzo Montella, Raymond Radiguet, Isabella Rossellini, Flavio Tosi.
MORTI: Ethel Barrymore, Vincenzo Cardarelli, John Cheever, Giorgio Morandi, José Saramago.
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE… LENIN, WOODY ALLEN, MESSI
In Ucraina, delle 5500 statue di Lenin ne rimane soltanto una, a Chernobyl [Flammini, Foglio]. Woody Allen racconta che a Oviedo, in Spagna, a una sua statua in bronzo sono stati rubati gli occhiali, staccati con la fiamma ossidrica [Benini, Foglio]. A Buenos Aires sconosciuti hanno tagliato all’altezza delle caviglie la statua di Lionel Messi, subito caduta in terra. Al blocco di marmo sono rimaste attaccate le scarpette [Morganti, Quattrotretre].
SORRISI, SMORFIE, LACRIME… QUANTO SCOTCH?
«Brindiamo alle nostre sofferenze, mia cara», propone lui. «Non c’è abbastanza scotch al mondo», risponde lei (da “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, il primo film di Mike Nichols) [Mancuso, Foglio].
OGGI VI DICO… LA CREDIBILITÀ
“Solo i fatti danno credibilità alle parole.” (Sant’Agostino)
“La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile.” (Dario Fo)
“Non sarebbe possibile immaginare nulla di così strano e poco credibile, che non sia stato affermato da qualche filosofo.” (Cartesio)
“La verità di un’affermazione non ha niente a che vedere con la sua credibilità, e viceversa.”
[Legge di Parker sulle affermazioni politiche] (Arthur Bloch)
“Il problema della finzione è che deve essere credibile, la realtà invece raramente lo è.” (Isabel Allende)
ATTUALIZZANDO… IL CASO REGENI
I politici di una volta avrebbero preteso la verità sul caso del povero Regeni. Bisogna chiedersi invece, oggi, se la credibilità del governo sia irrimediabilmente crollata.
Mi riferisco a due casi: il primo, commovente, relativo alla morte di Giulio Regeni; il secondo, alla gestione – contraddittoria – dell’assurdo incarico affidato a Vittorio Colao. Ci immedesimiamo tutti nelle sofferenze e nelle tenaci proteste di Claudio e Paola Regeni, genitori di Giulio, il giovane torturato e ucciso nel 2016 in Egitto : “Siamo stati traditi due volte dallo Stato, quando il governo ha deciso di rimandare l’ambasciatore italiano al Cairo, e ora con la decisione di vendere due navi all’Egitto…”.
L’INCREDIBILE VICENDA DI COLAO
Ormai è chiaro, lo scrivo con grande tristezza, che non sarà mai più fatta giustizia sulla morte del povero Giulio, anche se sono convinto che i suoi genitori continueranno a lottare, per sempre. Quanto a Colao, manager prestigioso è stonato, è incredibile ciò che è successo. Prima, Conte gli affida un incarico di super consulenza (e non si sa quanto sia costato lo squadrone di studiosi) e Colao gli consegna una voluminosa ricerca, con cento idee per la ricostruzione.
Poi, due giorni dopo, Colao è di fatto messo da parte, per lasciar spazio agli inutili e stravaganti Stati Generali, a cui il premier tiene moltissimo.
L’INCAPACITÀ DI TROVARE SOLUZIONI
Lascio da parte, a fatica, l’indignazione per le due vicende. Tanto diverse e tuttavia tanto simili. C’è infatti un orribile filo che le unisce: l’incapacità di chi ci governa. Si parla tanto della differenza tra la classe politica di una volta e quella di oggi. Ebbene, io penso che quella di una volta – criticabile tuttavia per molti aspetti – era, almeno, maestra nel saper trattare e nel trovare compromessi. Di fronte a un caso Regeni, avrebbe tenuto conto degli interessi economici che ci legano all’Egitto, ma avrebbe anche ottenuto verità e giustizia sulla morte di quel povero giovane. Quanto a Colao, mai sarebbe stato nominato, ma – eventualmente – i politici di una volta gli avrebbero trovato un ruolo onorevole, all’interno degli stupidissimi Stati Generali.