LE PAGELLE DEL CLAN… FRANCESCO BOCCIA, 2
Il ministro degli Affari Regionali diventa di colpo il simbolo del caos italiano. Ha annunciato fieramente l’istituzione di 60mila “assistenti” per vigilare che siano rispettate le regole contro assembramenti, movida e trasgressioni varie. Senza avvisare nessuno, neanche il ministero degli interni, istituzionalmente preposto alla nostra sicurezza. Il progetto non passerá, ma resta in piedi la solita domanda: chi comanda in Italia?
RICORRENZE… NATI IL 26 MAGGIO
Mike Bongiorno, Renato Brunetta, Miles Davis, Bruno Gambarotta, Giovanni Minoli, Papà Clemente VII, Nicola Piovani, Luca Toni, John Wayne
MORTI: Laura Biagiotti, Martin Heidegger, Ciro Menotti, Filippo Neri, Sydney Pollack, Jack Vance
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE… LA BOCCA DI LEONE
La bocca di leone, il colorato fiore che quando muore sembra un teschio.
Quando è in vita, la bocca di leone (Antirrhinum) produce bellissimi fiori colorati. Quando muore, i fiori ingrigiscono fino ad assumere l’aspetto di un teschio
OGGI VI DICO… I FIORI
“Buttate pure via Ogni opera in versi o in prosa. Nessuno è mai riuscito a dire Cos’è, nella sua essenza, una rosa.” (Giorgio Caproni)
“Ci sono fiori ovunque per chi è disposto a vederli.” (Henri Matisse)
“Se potessimo vedere chiaramente il miracolo di un singolo fiore, l’intera nostra vita cambierebbe.” (Buddha)
“Le margherite sono il mio fiore preferito, perché una di loro mi ha confidato che la mia donna mi ama. Anche se lei voleva che rimanesse un segreto.” (Marcel Proust)
SORRISI, SMORFIE, LACRIME… ORECCHIE E FIORI
Alle Hawaii la tradizione vuole che una ragazza porti un fiore dietro l’orecchio sinistro se è impegnata, e dietro il destro se è single.
ATTUALIZZANDO… L’AGAVE CHE FIORISCE E MUORE
La triste storia della nostra Agave che morirà dopo una sola fioritura. A volte ci emozioniamo per motivi che non dovrebbero provocare alcun sentimento, in confronto ai drammi e alle tragedie che ogni giorno succedono nel mondo. Sarà sbagliato, eppure è così. Vi racconto ciò che mi ha intristito in questi giorni e mi direte se si tratta di un sentimento esagerato o, peggio, deplorevole. Avete mai sentito parlare dell’Agave Regina Vittoria? È una pianta grassa rarissima, che fiorisce una sola volta nella sua vita. Un solo fiore che determina e rappresenta il culmine della sua esistenza.
DOPO TANTI ANNI UNA SOLA FIORITURA
In terrazzo abbiamo una di queste agavi e mia moglie mi ha raccontato tutto.
La fioritura avviene dopo il diciottesimo/ventesimo anno di vita. Dopo la crescita di un lungo stelo, che varia dai 4 ai 6 metri di altezza e da questo, alla fine, sorge un fiore. Non è bello a vedersi: l’agave sembra un albero, cresce a vista d’occhio, 15/20 cm al giorno: infine, dopo altri due mesi fiorisce e si conclude cosi la crudele sorte che la natura ha riservato alla pianta. La morte, la sua morte. Impossibile che la pianta possa sopravvivere ad uno sforzo simile: tutte le sue energie vengono letteralmente consumate nella spettacolare crescita destinata a una sola fioritura.
UNA SPIETATA METAFORA DELLA NOSTRA VITA
Ebbene, questa storia mi immalinconisce. Sono patetico? O sentimentale? O addirittura romantico? No, non credo: la storia mi è entrata nel cuore, ma anche nel cervello. Forse qualche lettore ricorda che considero la vita del tutto priva di senso. Ne parlo e ne scrivo controvoglia perché, comunque, la vita bisogna viverla ed é importante farlo dignitosamente, con rispetto di se stessi e degli altri, con disciplina verso le regole che tutelano la comunità. Ma le regole della natura? La storia dell’Agave della Regina Vittoria mi sembra una metafora terribile, spietata, della vita. Una esistenza di lunghezza predeterminata, un solo fiore, poi la fine – che stiamo aspettando.