Valerio Aspromonte, Bernardo Bertolucci, David Cronemberg, Tonino Guerra, Franca Leosini, Jerry Lewis, Madame de La Fayette, Josif Mengele,
Sully Prudhomme
MORTI: Attila, Carmelo Bene, Selma Lagerlöf, Giovan Battista Pergolesi, Cesare Segre
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE
Fontana ha nominato Guido Bertolaso consulente per l’emergenza coronavirus in Lombardia.
Dovrà occuparsi soprattutto della realizzazione dell’ospedale d’emergenza che la Regione vuole creare alla Fiera di Milano. Riceverà come compenso un euro, a tiolo simbolico.
«Giorni fa, quando i leader del centrodestra (e Matteo Renzi) hanno chiesto al premier Giuseppe Conte di richiamarlo in servizio come supercommissario del governo, Bertolaso ha fatto sapere che sarebbe rimasto in Sierra Leone con la figlia pediatra. Ma non era un rifiuto, era che la telefonata da Palazzo Chigi non è mai arrivata» [Guerzoni, Corriere della sera]. Bertolaso atterrerà oggi in Italia dal Sudafrica.
OGGI VI DICO… L’IRONIA
“Non con l’ira ma col riso s’uccide.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)
“È dall’ironia che comincia la libertà.” (Victor Hugo)
“Senza ironia, il mondo sarebbe come una foresta senza uccelli.” (Anatole France)
“Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell’ironia e anche quello dell’autoironia.” (Camilla Cederna)
“L’ironia è facile, la fede difficile, e nessuno si fa beffe di te se ironizzi, tutti son pronti a schernirti se reciti un atto di fede.” (Oriana Fallaci)
SORRISI, SMORFIE, LACRIME
Ridere: in “Breve storia della risata” (Il Saggiatore),
Terry Eagleton sostiene che ridendo uccidiamo ciò che è vecchio e apriamo la strada a ciò che è nuovo.
«Donald Trump mi offriva un milione di dollari per giocare con una delle sorelle Williams in un suo hotel.
Sorrisi. Qualche giorno dopo le Williams diffusero un comunicato in cui affermavano di non voler giocare contro un “vecchio”» [John McEnroe (con James Kaplan),
“Non puoi dire sul serio”, Piemme].
ATTUALIZZANDO… COME CONSOLARSI
Come consolarsi? Ecco il ricordo di una mia nonna cinica e realista… Permettetemi: può farci star bene un po’ di ironia, in questi giorni in cui ci piombano addosso inquietanti preoccupazioni per il dilagare del coronavirus.
Mi ha scritto una dolcissima lettera un’amica di Genova
(la mia città adottiva), che non vuole essere citata: è molto preoccupata per i figli, i nipoti, gli amici, e pensa che il dramma non finirà presto. Rispondo perciò alla sua domanda finale…
VIVA IL RE FINCHÈ CE N’È, QUANDO NON CE N’È PIÙ VIVA GESÙ…
“Puoi dirmi quattro parole e mettermi di buon umore?
So che qualche volta ce la fai: credo che sarebbe un regalino divertente per me, ma forse anche per molti tuoi lettori…”. Ci ho pensato un po’ – non è facile indurre qualcuno a un sorriso, in questi giorni – e ora ci provo.
Eccomi: è un ricordo familiare. La mia nonna materna era una donna brillante, spregiudicata, cinica: ad esempio, per tener calmi e tranquilli noi nipotini, ed evitare che la importunassimo oltre un giusto limite, si spingeva a prometterci qualsiasi cosa. Poi, spesso, non riusciva a mantenere le promesse: per di più, era immobilizzata su una carrozzella, in conseguenza di una grave paralisi.
E se protestavamo, rivendicando l’impegno della promessa, rispondeva sorridendo, in dialetto: “Come vi promintu, vi spromintu!”. Erano tempi difficili – gli anni della seconda guerra mondiale – e lei non gradiva che la gente si lamentasse, anche se i problemi erano gravi e quotidiani: bombardamenti, fame… E a chi le chiedeva cosa si potesse fare, rispondeva così (ricordo che all’epoca in Italia c’era la monarchia): “Finchè ce n’è, viva il Re; quando non ce n’è più, viva Gesù!…”.
CINISMO, FATALISMO, REALISMO
Non solo e semplice cinismo. Era spinta da un evidente realismo/fatalismo. Infine – esito a riferirlo – diceva:
“Non morirà nessuno, anzi moriranno pochissimi.
E di qualcosa bisogna pur morire. Per me, non sarebbe una tragedia, invece di vivere in una carrozzella…”
Ero molto piccolo: sono cose che mi hanno raccontato e non dimenticherò mai.