Gianni Agnelli, Victoria Cabello, Gabriele D’Annunzio, Beppe Fiorello, Jack Kerouac, Vincenzo Spadafora
MORTI: Cesare Borgia, Gregorio Magno, Robert Ludlum, Joe Petrosino, Nilla Pizzi
INDISCREZIONI E CANDIDATURE/ ARCURI: LEONARDO SFUMA O SI RAFFORZA?
Conte ha nominato Domenico Arcuri, 57 anni, amministratore delegato di Invitalia, commissario straordinario all’emergenza coronavirus: «… Sarà un commissario che avrà ampio potere di deroga e lavorerà soprattutto per la produzione e la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva.
Avrà il potere di creare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e per sopperire alle carenze riscontrate e si raccorderà con il capo della protezione civile Borrelli».
Arcuri da 13 anni è amministratore delegato di Invitalia, l’agenzia nazionale per gli investimenti e lo sviluppo d’impresa controllata dal ministero dell’Economia.
Riconfermato alla guida, ex dslemiani, per la quinta volta, appena tre mesi fa. Considerato il candidato più forte per diventare ad di Leonardo (ex Finmeccanica), ma ora le nomine sono congelate.
La domanda diventa: la prestigiosa nomina come commissario anti Coronavirus rafforzerà o indebolirà la sua candidatura leonardesca?
OGGI VI DICO… IL FASTIDIO
“Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile.” (Italo Calvino)
“La vita, per la maggior parte degli uomini, è un fastidio che passa senza che se ne accorgano, una cosa triste, costituita da intervalli allegri.” (Fernando Pessoa)
“Perché gli altri dovrebbero seguire i nostri consigli se niente c’infastidisce di più che riceverli?” (Roberto Gervaso)
“Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.”
(Luigi Pirandello)
“Perdona sempre i tuoi nemici, nulla gli darà più fastidio.” (Oscar Wilde)
SORRISI, SMORFIE E LACRIME / CARLO CONTI CONFIDA
“Pensare che mamma sognava una bambina bionda dagli occhi azzurri» (intervista ad Aldo Cazzullo) • – Sua madre, se necessario, sapeva anche essere dura: «Un giorno trovai un pacchetto di Muratti Ambassador sul frigo. Mi disse: “Prima che lo facciano gli amici, ho pensato di farti provare io”. Mentre accendevo, aggiunse: “Sappi però che il tuo babbo con il fumo c’è morto”. Cominciai a tossire. È stata la prima e ultima sigaretta della vita”»
ATTUALIZZANDO… UN LIBRO CON I LETTORI
Facciamo un elenco (un libro dei lettori) sui piccoli, insostenibili fastidi d’ogni giorno? Sì, sarebbe interessante: un libro, da scrivere (questa è la mia proposta di oggi!) con la partecipazione e la collaborazione dei lettori. Su quale argomento? La butto lí, con una premessa: se vi piace, andiamo avanti e vi prometto che mi impegnerò per la pubblicazione; se invece non vi piace, e cioè se non mi arrivano lettere e repliche, il cestino mi aspetta (e me ne farò una ragione).
LA MIA PROPOSTA E QUALCHE ESEMPIO
Ecco la proposta: una raccolta, senza rabbia né provocazioni, delle inezie – in apparenza – e dei piccoli fastidi che ci disturbano, nella vita di ogni giorno. Un libro sui mille disagi che potremmo evitare… Faccio qualche esempio, per spiegarmi su ciò che non mi piace. Piccole cose, pinzillacchere diceva il grande Totò. Vado a casaccio, proprio per farmi capire. Compro un chilo di mandarini e, quando li assaggio, alcuni sono dolci come un bel sogno, altri aspri e acidi come un incubo. Come mai? Non dovrebbero provenire, se non dallo stesso albero, quanto meno dallo stesso raccolto? E perché il fruttarolo non ci avverte, come si fa con l’uva, distinguendo quella con i semi da quella senza?
LAVORARE 24 ORE AL GIORNO?
Mistero. Vabbè, provo a volare più alto: trovo insopportabili quei personaggi, vanitosi e/o retorici, che ci assicurano “lavoro 24 ore al giorno”. Ma quando mai? Neanche due o tre ore di sonno? Ma sì: dormire, mangiare, lavarsi, vestirsi, i bisognini? Non basterebbe dire “lavoro quasi tutto il giorno”? Altro disagio: quelli che ogni tanto, nei talk, puntualizzano: “ciò detto”…
“CIÒ DETTO” E L’ARROGANZA DEI TALK SHOW
Ciò detto… Come se avessero affermato una verità biblica, storica, indimenticabile, generosamente regalata a noi poveri, miserabili telespettatori, con l’invito implicito a impararla a memoria? Un bel capitolo dovrebbe essere dedicato a quei conduttori dei talk show, che detestano essere moderatori e vogliono proporsi come protagonisti, irruenti e faziosi. E se c’è un ospite che dice – è una rarità! – qualcosa d’intelligente, possiamo star sicuri che, con una scusa qualsiasi, la parola gli sarà tolta.