RICORRENZE… NATI IL 10 MARZO

Osama Bin Laden, Joseph Blatter, Samuel Etoo, Eva Herzigova, Ignazio Marino, Chuck Norris, Sharon Stone
MORTI: Giuseppe Mazzini

 

 

 

INDISCREZIONI E CANDIDATURE/ BONO NON SI MUOVE?

Sento dire che Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, è un autorevole candidato alla direzione di Leonardo (ex Finmeccanica). Seguo Bono dagli anni ottanta, è un manager eccellente, credo che sia molto affezionato a Fincantieri, né ha fatto una società esemplare e di particolare successo. Non credo che abbia voglia di muoversi. Quest’anno gli avrei dato volentieri il Premio Socrate per il merito, ma era impegnato in alcuni viaggi all’estero. Cosa aggiungere? Una, due, dieci, cento, mille Fincantieri
(per il bene del Paese).

OGGI VI DICO… IL LAPSUS

“Che nel lapsus si affermi proprio quell’idea che si vorrebbe escludere, è fatto molto comune.” (Sigmund Freud)

“I lapsus sono delle tremende spie.” (Alda Merini)

“Bisogna avere buona memoria per mantenere le promesse.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

“Mai memorizzare quello che puoi comodamente trovare in un libro.” (Albert Einstein)

“Ah, memoria, nemica mortale del mio riposo!”
(Miguel De Cervantes)

SORRISI, SMORFIE E LACRIME / VIA FREGATETTE A BOLOGNA

– Esisteva davvero via Fregatette? «Certo, come no?
A Bologna è impossibile immaginarsi qualcosa che sia più bella di ciò che vedi. C’era via Senzanome e c’era via Fregatette, perché era così stretta che fregavi le tette delle donne quando ci passavi»
[Carlo Lucarelli a Niccolò Zancan a proposito del suo ultimo romanzo “L’inverno più nero”, Einaudi, Tuttolibri).

 

ATTUALIZZANDO… HO COMMESSO UN ERRORE E MI INGINOCCHIO

Chiedo scusa e mi inginocchio (virtualmente) per un mio errore. Le lettere dei lettori, anche e forse soprattutto quelle critiche o intrise di ironia, sono molto utili a chi scrive nei giornali. Ne ho già parlato: Antonio Ghirelli, un mio indimenticabile direttore, diceva che questo è l’aspetto più affascinante del mestieraccio del giornalista.
Condivido. Qualche giorno fa ho pubblicato la lettera, affettuosa, di un lettore che mi definiva perfino “olistico” (non so cosa voglia dire e aspetto approfondimenti).

 

IL SARCASMO DELLA LETTRICE

Oggi vorrei dare spazio al sarcasmo pungente di una simpatica lettrice. “Caro Lanza, non mi aspettavo uno scivolone del genere da lei, vecchio squalo dell’articolo: lo fanno i pischelli usciti dalle scuole dell’obbligo, non quelli che hanno studiato quando la scuola italiana era ancora stimata dovunque… Complice un attacco di insonnia (la generazione ci accomuna…) sto leggendo il suo articolo su Tognazzi, e lei mi viene a dire che vedeva il torneo di tennis di Tizio e Caio piuttosto che di Sempronio??? ma questo abuso del “piuttosto”, che significa “invece” e viene usato come “anche”, da lei non me lo aspettavo: chieda perdono in ginocchio (sempre che dopo ce la faccia a rialzarsi, ne sappiamo qualcosa, vero? ma ridiamoci su, è l’unica via di scampo che ci resta…).
Le auguro di star dormendo saporitamente, io invece spero di non pagarla troppo cara domani con una giornata di sbadigli e stanchezza. Luciana Di Marco”.

ANZI NO, NON MI INGINOCCHIO: NON SAPREI RIALZARMI

Rispondo: cara Luciana, senza puntiglio né permalosità (difetti in cui spesso precipito) direi che la tirata di orecchi è un po’ troppo severa: ormai “piuttosto che” è entrato nell’uso comune, come “invece” e come “anche”. Non mi inginocchio – lo faccio però virtualmente – perché, come la lettrice giustamente dice, non saprei rialzarmi. Però mi farebbe piacere ricevere altre lettere da parte di Luciana, a patto che mi infligga la stessa, piacevole, ironia.

 

cesare@lamescolanza.com