OGGI VI DICO CHE… MACCHE’ BELLEZZA, UNA GRANDE MARCHETTA

download (89)

“Marchetta politica da Oscar: con la Grande Bellezza trionfano le larghe intese…perché questo film non ha niente a che vedere con l’industria cinematografica  non soltanto non produrrà alcun effetto positivo per il rilancio del nostro cinema, anzi. Avrà (e lo sta già avendo) un effetto nefasto sia in termini esistenziali che economici, avvilendo la creatività italiana, umiliandola, deprimendo la qualità espressiva di autori indipendenti, e condannandoci a un aumento del totale asservimento alla produzione di più scarso livello del cinema statunitense…” (Sergio Di Cori Modigliani, informarexresistere.fr, mercoledi 5 marzo)

 

ATTUALIZZANDO… ORRIBILE SEGUIRE IL GREGGE, PER OSANNARE IL SUCCESSO

download (90)

Se volete leggere per intero l’interessante analisi di Sergio Di Cori Modigliani, procuratevi il Foglio di oggi. L’autore lamenta che la maggior parte dei critici e degli osservatori abbia esaltato il film. In questo piccolo diario riservato solo a qualche migliaio di lettori, amici e no, ho dedicato la mia modesta stroncatura al film, brutto e noioso, di Sorrentino. Ma qui voglio soffermarmi su  una riflessione di carattere generale. Nella vita, una cosa orribile è – in tanti settori – assistere al gregge di pecore che si raggruppano per festeggiare il successo, un qualsiasi successo. E se hai l’audacia, controcorrente, di muovere qualche critica, la spiegazione è spesso la stessa: hai invidia del successo altrui. Ma vi pare? Non escludo che possa esserci anche questa componente, magari incattivita dalla considerazione che il successo è stato ottenuto con un’operazione artisticamente priva di spessore! Ma che c’entra? Tutti quelli che mi hanno contestato quanto ho scritto su “La grande bellezza” mi hanno sgridato così: “Come ti permetti di contestare un film che ha vinto l’Oscar e ha dato gloria all’Italia?” Un po’ mi fa sorridere e un po’ mi amareggia, questa retorica patriottica priva di contenuti. Perchè non proviamo a ragionare col nostro cervello anziché mandarlo all’ammasso?

 

MIHAJLOVIC E DANTE, ECCO UN ALTRO ESEMPIO DI UN MONDO IGNORANTE

download (91) download (92)

L’allenatore della Sampdoria, Sinisa Mihajolovic, ha citato in una conferenza stampa alcuni famosi versi di Dante: “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza…” La considero un’iniziativa di straordinario interesse culturale, imprevedibile: una trovata d’ingegno, al posto delle abituali e sciocche parole di circostanza. Purtroppo, poche ore dopo, la squadra di Miha ha perduto 3-0 a Bergamo, contro l’Atalanta. Miha voleva mandare un messaggio nobile ai suoi giocatori. Questo: abbiamo raggiunto una posizione di classifica ottima e imprevista, adesso non dobbiamo essere appagati, ma lottare per migliorare ancora.” Non ha avuto fortuna. Se avesse vinto, stupido e superstizioso com’è il calcio italiano, dovunque sarebbero fioccate dotte citazioni di Omero e Virgilio, di Cicerone e Giulio Cesare… Ho i brividi, a pensarci. Ma ancor più brutto è stato assistere alle prese per i fondelli che Miha si è preso negli ambienti calcistici, in cui trionfa nei commenti la banalità totale, con commenti tipo “il calcio è questo”, “palla lunga e pedalare” oppure “squadra corta e ripartenze”, “non sono contento per me , ma per il mister e i tifosi…”, “abbiamo dato tutto”, “è stata una partita intensa…” L’intensità è la parola di moda nel 2014 nel calcio: l’intensità dell’ottusità. Miha, qua la mano: tu sei uno slavol testardo come me, calabrese. Provaci ancora, Sinisa. Se ti va bene, ti volterai e troverai un esercito di pecore, a seguirti. Belando.

LETTERE  1 / SUL SACERDOZIO DELLE DONNE, QUESTIONE DI POTERE

download (93)

“Sergio Romano, nella sua risposta alla signora Veronica Tussi sul sacerdozio negato alle donne (Corriere della Sera del 14 marzo), scrive, tra l’altro: “Esistono tuttavia altre riserve e obiezioni, anche se quasi mai esplicitamente confessate. Vi sono ancora settori importanti della Chiesa romana in cui la donna è considerata più vulnerabile e meno affidabile dell’uomo, meno capace di un impegno totale al servizio della fede. È facile replicare che la storia della Chiesa può annoverare una lunga sequenza di eroine della santità, da Santa Caterina a Suora Teresa di Calcutta, e che molte di esse non hanno esitato a levare la loro voce contro le autorità ecclesiastiche del loro tempo. Ma il pregiudizio persiste… “. Affermazione grave e offensiva verso le donne, che se vera, renderebbe maggiormente colpevole la Chiesa in questa sua ostinazione a negare il sacerdozio alle donne. In realtà, credo che le ragioni, confessate o non confessate, addotte dalla Chiesa, siano solo dei pretesti. La ragione vera è la medesima che ha spinto recentemente i nostri parlamentari a votare contro le quote rose nella legge elettorale: non si vuole dividere il potere con le donne. Ma non perché qualcuno ancora oggi ritenga le donne inferiori all’uomo, bensì semplicemente perché sono donne. Il maschilismo, che impera ancora nella nostra società, è preponderante nella Chiesa.” Renato Pierri (renatopierri@tiscali.it)   Rispondo: Sono assolutamente d’accordo sul pieno diritto delle donne di ottenere il sacerdozio, finora riservato esclusivamente al sesso maschile. E sono convinto che una rivoluzione di questo tipo, da parte della Chiesa, metterebbe in movimento una serie di conseguenze sociali benefiche. Non credo, nella disastrosa crisi generale di oggi, politico-sociale-morale, che si tratti dell’argomento più urgente e più interessante per l’opinione pubblica.

LETTERE 2 / PIETRO MANCINI E LA CRISI DEL MILAN

download (94)

“Rinnovarsi o perire ! ” : per il nuovo Milan, da rifondare, Silvio Berlusconi scelga lo slogan, che coniò il suo caro amico, Bettino Craxi, nel 1976, quando assunse la guida del PSI, reduce dalla non positiva  gestione di De Martino.  Ai tifosi, memori dei fasti del passato, il Presidente chiarisca le sue reali intenzioni : ha i soldi e la volontà di investire tanto, in tempo e in danaro, per rilanciare la squadra, oppure preferisce passare la mano? Nel primo caso, il Cavaliere investa di tutte le responsabilità dirigenziali e operative la figlia, Barbara, ringraziando Adriano Galliani per il contributo ai tanti successi rossoneri.  La doppia conduzione, alla lunga, non può funzionare, soprattutto nel calcio.  Pietro Mancini , Cosenza (pietromancini.cs@gmail.com) Rispondo: non credo che la crisi del Milan sia attribuibile a Galliani e neanche alla rivalità tra Barbara Berlusconi e Adriano. Penso semplicemente che sia finito un ciclo vincente. Ci sono precedenti straordinari (Juventus, Inter…) e si possono riconquistare le posizioni perdute oppure, in questo concordo, passare mano.

LETTERE 3 / NON BASTA LUCA DI MONTEZEMOLO AI GIARDINETTI (SPORCHI)

download (95)

“Si tratta di un parco didattico, molto affollato, sarebbe anche ben fatto.  A Roma, di fronte al Palazzetto dello Sport, in viale Tiziano, inaugurato nel luglio 2013. frequentato da un target medio basso. Prevalentemente ci si trovano nonni o filippini con i bambini.  Luca di Montezemolo arriva verso le 17. Insieme alla moglie ed al bambino piccolo, Lupo. Devo dire molto più attento e partecipe lui ai giochi del figlio. Lei si limitava a guardare dove andasse. Montezemolo invece, a meno che non venisse interrotto da telefonate, aiutava il bambino ad arrampicarsi e lo spingeva sull’altalena. Nessuna filippina al seguito. Il nonno di una compagna di classe di mia figlia Giorgia   lo ha fermato chiedendogli un suo intervento per la sporcizia di un posto, tra l’altro destinato a bambini. Quel giorno in particolare la situazione era disastrosa: i cestini di legno non erano svuotati da giorni e per limitare la puzza della spazzatura all’interno erano stati sigillati da qualcuno con il nastro di plastica. Per terra rifiuti ovunque dal momento che la gente è maleducata e che se in più neanche trova dove buttare, figuriamoci!  Montezemolo ha promesso al nonno, in mia presenza, che avrebbe scritto. Ha aggiunto: “Lo farò. Davvero.” Pochi giorni dopo i cestini sono stati svuotati. Il parchetto però non è pulito. Un po’ meglio. Peccato perché sarebbe veramente ben strutturato.  Di seguito invio alcune notizie su questo posto, che dovrebbe essere un “gioiellino”.  A chi spetta la manutenzione?” Ilaria Ammirati, Roma (ilaria.ammirati@fastwebnet.it)

 

 

17-03-2014

cesare@lamescolanza.com