Questa mattina a “L’aria che tira” era ospite il nostro amico Carlo Rossella, adorato protagonista di nostri mille sfottimenti per la sua rubrichina su Il Foglio. Myrta Merlino, conduttrice del programma, gli ha dedicato zuccherosi complimenti, in quantità industriale tale da rischiare di uccidere un diabetico (spero che Carletto, magro come un’acciuga, non lo sia). Myrta ha definito semplicemente “fantastica” la rubrica di Rossella2000.
ATTUALIZZANDO.. UNA RIFLESSIONE SULLA STRANA COPPIA
E’ arrivato allora il momento opportuno per alcune puntualizzazioni, sia su Rossella, sia sulla signora Merlino. Carlo è un amico e, per di più, abbiamo un’infinità di amici in comune: molti mi chiedono perché io ne faccia un bersaglio nel mio diario quotidiano. Ecco ciò che penso. Carlo Rossella è un grande giornalista, capace nel giornalismo di fare qualsiasi cosa, il direttore come il più umile reporter. Come persona, è il mio esatto contrario, in grado cioè di diventare il cocco prediletto di Berlusconi e della famiglia Agnelli, di Della Valle e dei suoi nemici, credo che soffra molto di fronte all’idea che qualcuno possa volergli del male. Da ragazzo era rivoluzionario, poi ha occupato ogni posto di potere alla sua portata, è un mito per la nostra categoria, in particolare per i cerchio-bottisti.. Credo che solo Maurizio Beretta, che regna sulla Lega Calcio e su una banca come Unicredit, possa insegnargli qualcosa, nell’arte della diplomazia e delle scalate. Rossella piace anche a Giuliano Ferrara, che notoriamente non ha un carattere facile. La rubrica “Alta Società” era nata sicuramente con intenti ironici, per accendere i riflettori, bonariamente, sulla decadenza degli italiani che contano o credono di contare. Difficile, oggi e da tempo, riconoscere questa ironia. Leggo leccatine insostenibili agli amici di Carletto, ripetitivi e privi di contenuto: per esempio, a chi frega che “Roberto Cavalli è in grande vena, politica, artistica, imprenditoriale”? E i ricorrenti soffietti ai tanti amici dei salotti? Questa è la verità: Carlo mio, hai sprecato il tuo talento, spero che tu sia comunque felice. Quanto a Myrta Merlino, è una bellona piena di qualità: esperta di economia, piena di curiosità, quasi insuperabile nell’individuare i personaggi da sfruculiare e quelli a cui portar rispetto. Anche lei è un’amica, perciò posso dire a lei, al colto e all’inclita, ciò che penso. Le ho detto di togliersi il capriccio di bere, in diretta, il suo amato thè. Lo ha fatto. L’ho implorata di togliersi il vizietto di interrompere gli ospiti e di sovrapporsi con le sue giuste
o superflue opinioni. Non l’ha fatto. E’ comunque una perla del mattino de La7, in cui primeggia anche Tiziana Panella (mi dicono che c’è molta acredine, ben nascosta, tra le due), e dalla brava, sia come conduttrice sia come inviata, Alessandra Sardoni. A Tiziana consiglierei di modificare lo sguardo estatico verso la telecamera, non si sa se per difetto di diottrie o per eccesso di autostima. Comunque sia, raramente mi perdo i programmi mattinieri della tv di Cairo.
NOMINE E PAGELLE/SCARONI, CONTI, DE GENNARO..
Dalle Poste a Eni e Enel e a territori contigui del potere dei manager: ci sono 350 nomine da fare e molti sostengono che era questo il vero obiettivo di Matteo Renzi al momento di dire a Letta: “Fatti più in là”. LUDOVICO ORTONA, ARCUS: sostituito, a meno che non sia confermata la soppressione della società. FULVIO CONTI E PAOLO SCARONI, RISPETTIVAMENTE ENEL ED ENI: nomi cruciali, manager eccellenti, ma da tanto tempo insediati nelle loro poltrone: davvero Renzi vorrà rottamarli? MAURO MORETTI, FERROVIE: per fortuna non è stato nominato ministro (quel treno deragliato e abbandonato ad Andora prima di essere rimosso dopo scandalose lungaggini), è stato confermato l’anno scorso. DOMENICO ARCURI, INVITALIA, anche lui appena confermato, ma desideroso di ottenere un programma ambizioso o di entrare nel giro delle nomine più importanti. MARIO RESCA, CONSIGLIERE DELL’ENI: in odore di promozione. ANDREA MONORCHIO E MAURO MASI, CONSAP, rispettivamente presidente e amministratore delegato: idem come Resca. GIANNI DE GENNARO E ALESSANDRO PANSA, FIMECCANICA: Ovvero uno dei tre bocconi più ambiti nel menu delle nomine. Difficili sostituirli, ma come tutti sanno gli intrighi di potere sono sempre imprevedibili. PASQUALINO DE VITA, SERVIZI FONDO BOMBOLE METANO: Ha 84 anni, non dovrebbe rientrare nella cosiddetta linea giovane di Renzi. LAMBERTO CARDIA, FERROVIE E SISTEMI URBANI, 80 anni: idem come sopra. PAOLO TORRESANI, CENTOSTAZIONI: ex fedelissimo di Biagio Agnes, prima Repubblica! ANDREA PERUZY, BANCA DEL MEZZOGIORNO: in uscita. ANDREA CORRADO, POSTE MISTRAL AIR E MARIO CAVALLIN, POSTESHOP: all’origine leghisti, chissà se Renzi vorrà mantenere un canale diplomatico con Matteo Salvini. GIOVANNI BOZZETTI E ANTONIO GIORDANO, DIFESA SERVIZI, tutti e due uomini di Ignazio La Russa: probabile uscita. C’è da sguazzare, solo Cencelli col suo manuale ne sarebbe uscito in modo trionfale. Ma Renzi, il rottamatore, cosa farà?
LETTERE SUL FESTIVAL/MI SCRIVE GIANCARLO DOTTO
Da Giancarlo Dotto: “Caro Cesare ti leggo sempre complice e intimo, ora che i vermi abbondano nelle tasche e tutto diventa lussuria (nel caso tuo direi la lussuria c’è sempre stata ma oggi non c’è più arroganza e dunque mi risulti persino bello: proposta, prendiamoci un paio di giovani formose puttanelle e spassiamocela il giusto). Questo festival che muore a ripetizione, non c’era bisogno di quel cretino di Fazio per farlo morire un’altra volta. Fazio è un necrologio vivente, ovviamente non è affatto cretino, è perfino intelligentino, Fazio è tutt’uno, un bel barboncino, ma a farlo cretino è questa sua mania di tenere la mano nella melassa, di fare a vita il chierichetto delle sacrestie dove l’incenso non puzza e i preti non mettono le mani sotto le tonache degli innocenti.. Ligabue, poi! Lui è sempre stato una caricatura, lui massacrava De Andrè anche senza cantarlo.. La Littizzetto, che noia infinita. Quando la satira fa salotto è solo pattume. Se hai Fazio nello sfondo, può essere anche Satana ma non basta.”
LETTERE/ANCORA SUL FESTIVAL DI SANREMO
Da Teresa Giacomantonio: “Beato te che hai voglia di perdere tempo con Sanremo, che non merita neppure di essere citato! Meglio se ti dedichi ai tuoi libri”. Da Francesco Kostner: “Mi permetto di aggiungere che nel gruppo delle rievocazioni artistico musicali proposte durante il festival ne è mancata una clamorosa: quella di Lucio Battisti”. Da statlab@libero.it “Lei è una persona pericolosa come me per questa società, questa è una società di ipocriti e dire la verità è cosa scomoda in via continuativa..” Da Sergio Usai “Da spettatore annoiato di Sanremo, ho ascoltato il monologo della “Littizietto” e sono rimasto sbalordito per come tutta la gente del Teatro Ariston non abbia manifestato il disgusto verso quanto detto da questa ‘educatrice’. A parte le volgarità e le pause per ottenere il consenso, la signora ha discriminato quelle persone che si sottopongono ad interventi di chirurgia plastica per sentirsi meglio con se stessi. Anche questa è discriminazione..” Da Giuseppe Bilotti: “festival di Sanremo, schifosa trasmissione, utile a Fazio e Littizzetto per i compensi in milioni di euro”. Da Maria Di Lena: “penso che la bellezza d’animo di Claudio Baglioni le abbia fatto cambiare idea su quello che Lei si è affrettato a dire ieri a “La Vita di diretta”. Claudio è capace di emozionarsi ancora, dopo 50 anni di carriera, ha un’anima nobile.. Mi scusi, ma dovevo controbattere alla sua battuta infelice.” Rispondo: capisco il dovere e immagino l’emozione, ma dopo 50 anni di carriera posso assicurarle che Baglioni è venuto a Sanremo (dove aveva giurato di non mettere più piede) per promuovere il suo nuovo disco, e ci ha offerto una prestazione mediocre. Da Eleonora Del Gaudio:“Complimenti per il pronostico sul vincitore, Arisa, assolutamente azzeccato. Sei stato l’unico a fare un solo nome.” Da Franco Catullè, manager di artisti: “Cesare, visto che al festival hanno preso il figlio di De Andrè, perché non hanno voluto il figlio di John Lennon, insieme alla madre Yoko Ono, con un pezzo inedito del grande Beatle? Poi l’anno scorso mi hanno chiesto Angela Lansbury, “La signora in giallo”, che non era libera.. Quest’anno era libera ma non l’hanno voluta. Queste cose, tu, Maestro, devi saperle.” Da Stefano Pieri: “Grandissimo, non ho parole per esprimere l’entusiasmo su come hai chiuso a Sanremo il tuo intervento. Non c’era modo migliore per dimostrare la tristezza che quest’anno il festival ha trasmesso ai nostri cuori, abituati alla bellezza della vita e del benessere interiore.” Da Paolo Crecchi: “Ligabue con la canzone di Faber: un vilipendio di cadavere”. E da Claudio Lippi: “Sono oggettivamente d’accordo con te, sugli operai e su tutto. Mi chiedo solo che ci fai lì. Un caro saluto.” Da Rosanna Piras, Tg1: “Carissimo Cesare, ti ho visto: come al solito sei il migliore e dici sempre la verità.”
27-02-2014
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