Edwin Aldrin, Gianni Amelio, Federico Fellini, David Lynch, Marco Simoncelli.
MORTI: Claudio Abbado
Carlo IV di Spagna, Audrey Hepburn, John Ruskin, Ettore Scola,
Johnny Weissmuller.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… FARUK, PAROLA DI RE
Un curioso aneddoto, protagonista Faruk, l’ex re d’Egitto, durante una partita a poker. Dopo una lunga serie di rilanci, un avversario
accettò l’ultima puntata di Faruk e disse al Re: “Poker di donne”. Faruk rispose: “Poker di re”, ma non scoprì le carte. All’attonito avversario, che aveva diritto di vedere il punto, disinvoltamente si limitò a dire: “Parola di Re!”. E, senza far vedere il punto, arraffò la ricca puntata.
UN SORRISO… IL POLLO
Se giochi a poker e dopo un’ora della partita in cui sei impegnato non hai ancora capito chi sia il pollo al tavolo, quasi certamente il pollo sei tu.
OGGI VI DICO… IL GIOCO D’AZZARDO
“Un dollaro vinto è due volte più bello di un dollaro guadagnato… ”
(Paul Newman)
“Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale.”
(Sigmund Freud)
“Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno in mano carte vincenti.”
(Oscar Wilde)
“Il destino mescola le carte e noi giochiamo.”
(Arthur Schophenauer)
“”Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.”
(Platone)
ATTUALIZZANDO… UNA SFIDA
MEMORABILE
Ricordi di casinò… Quella volta che un mio amico era diventato milionario e subito dopo restò senza una lira. Nella vita di noi tutti ci sono episodi indimenticabili. Mi ha scritto un vecchio amico, compagno di scorribande nei casinò di cinquant’anni fa: per ricordarmi – e invitarmi a scrivere – una storia di gioco, di cui lui fu protagonista e io testimone. Eccola.
PERDEVA E GLI VENNE UN’IDEA
Bighellonavo per le sale (avevo
perso i miei spiccioli) e seguivo le puntate del mio amico, che aveva già perso, invece, una forte somma. Mi disse, disperato: “Sai ora cosa faccio? Chiedo a quel paperone, a chemin de fer, di fare una puntata noi due, in societá”. “Non ti prende neanche in considerazione”, gli dissi, scettico. Invece il paperone di buon umore acconsentì: “Ben vengano i giovani!”, esclamò, e per un’ora vinse tutti i colpi, raddoppiando la puntata iniziale di volta in volta.
COLPI VINCENTI PER MILIONI E MILIONI
Il mio amico gongolava: “Ogni colpo un cavalier per terra!”. Milioni e milioni… Attorno al tavolo di chemin si era formato un capannello. Finché quasi nessuno puntava più: secondo regolamento la vincita acquisita veniva accantonata, “in garage”, si dice secondo il gergo. Un patrimonio ormai intoccabile. E la metà spettava al mio amico.
UN PAPERONE E UNO SQUALO
“Chi batte il banco?”, gridava inutilmente il croupier. Si fece avanti infine uno squalo. “Banco!”, disse gelidamente, “però a una condizione”. Quale? “Mettiamo in gioco tutto, anche il garage”. Tutti si voltarono a guardarlo. Il mio amico impallidì. Il paperone al tavolo invece rispose ridendo: “Ma certo!“. Nessuno fiatava. E i due girarono le carte. Il paperone esclamò: 8! A chemin il numero 8 è quasi sempre vincente, il secondo in graduatoria: solo un punto è superiore, il 9. E puntualmente lo squalo, freddamente, replicò: 9!
Non ebbi il coraggio di guardare in faccia il mio amico. Il paperone invece lo guardò e gli disse sorridendo: “Non potevo non accettare la sfida. Mi scusa?”. Milioni e milioni in fumo: il gran colpo era stato perduto. Tutti osservavano il mio amico e il mio amico, balbettando, ebbe la forza di rispondere: “Ma certo..” Un attimo prima era milionario, ora non aveva più una lira in tasca. Mormorò che aveva bisogno di andare in bagno e dopo un bel pò tornò con lividi e anche un po’ di sangue in fronte. “Cos’è successo?”, gli chiesi, mentre ci dirigevamo verso l’uscita. E lui, con voce di pianto: “Hai visto che sfortuna? Incredibile, incredibile. Non mi restava che sbattere la testa contro i muri…”