“Comme ti prumintu, ti sprumintu…” (Antico detto popolare, calabrese).
ATTUALIZZANDO… “HAI LA MIA PAROLA!”. E ORA COSA NE FACCIO
Quando ero un bambino, mia nonna, Teresa Soleri (parente stretta di un noto ministro!) ripeteva spesso a me e agli altri nipotini il detto popolare che ho citato sopra (“comme ti prumintu, ti sprumintu”, ovvero: con la stessa facilità con cui ti ho fatto una promessa, la ritiro!). Nei giorni festivi e di fine anno, che dedico a bilanci e riflessioni esistenziali sui miei rapporti col mondo, mi è capitato di pensare ad alcuni luoghi comuni e modi di dire: “Hai la mia parola”, “Per me la parola vale più di una firma e di un contratto!”, eccetera. Sono espressioni che hanno ancora un valore? Mah! Confesso che, riflettendo, mi cresceva dentro una certa indignazione, sia perché, guardandomi intorno, a cominciare dalla politica e proseguendo con tutto il resto, era evidente quanto poco contassero quegli slogan; sia perché, ariconfesso, qualche recente episodio con amici e parenti mi aveva turbato: la “parola” non esiste più, anzi: chi la evoca spesso, assai raramente la mantiene.
Mi sono imposto da tempo, tuttavia, di avere auto-ironia e di riuscire a sdrammatizzare. Chissà quante volte anch’io non ho mantenuto fede agli impegni… Spesso, quando mogli e figli esprimevano un desiderio o un capriccio, la mia risposta immediata, anche per troncare il dibattito prima che nascesse, era: “Lo avrai!”. E subito me ne dimenticavo. Così, mi è tornata in mente la mia nonna materna, una persona dolce ma anche realista, cinica, ironica, quando si trovava di fronte alle rivendicazioni di noi nipoti, a cui aveva promesso incautamente qualche regaluccio, per tenerci buoni. Penso che dimenticare una promessa sia un peccatuccio insito nella natura umana, a cominciare da Adamo ed Eva, con il frutto proibito in mezzo, addirittura davanti a Dio. Concludo seriamente: sono tuttora convinto che dare la propria parola sia una questione d’onore, ma ho conosciuto pochissime persone capaci di mantenerla. E voi?
CASO DE GIROLAMO. LA PENSO COME VITTORIO SGARBI
Ho seguito Nunzia – ho simpatia per lei – nella sua puntigliosa difesa alla Camera. Non mi ha convinto. Capisco la sua sofferenza (irritazione, indignazione?) sul piano umano, ma ha ragione Vittorio Sgarbi: la moglie di Cesare dev’essere più limpida dell’acqua di fonte. Non è questione di codice penale, o di giustificazione – ammissibile se si trattasse di una persona qualsiasi – sui vari, singoli episodi. Il caso è simile a quello della signora Idem (una sportiva, forse è questo il motivo per cui – unica – si è dimessa) e della ministra Cancellieri. Si tratta di comportamenti non corretti e inopportuni, per il decoro di un ministro e dell’istituzione che rappresenta. L’indispensabilità di un comportamento dignitoso e inappuntabile da parte di chi sta al governo mi sembra un valore prioritario, rispetto a qualsiasi altra polemica. Purtroppo solo Idem ha accettato di fare un passo indietro. Ma non è mai troppo tardi per tornare sulla retta via… E a proposito del mio adorato Sgarbi: fantastica la sua furia, per zittire una malcapitata ospite a “L’aria che tira”, che aleggiava un improbabile sfondo antifemminista. “La De Girolamo deve andare a casa” ha urlato ripetutamente Vittorio, secondo la sua tecnica “perché ha sbagliato, non perché è una donna!”. Ineccepibile.
HOLLANDE, IL GRIGIO, DIMESSO (MA SCALTRO) SEDUTTORE
Mi viene l’orticaria quando sento tante signore dei salotti e del gossip giornalistico affermare con la puzzetta sotto il naso: “Ma cosa hanno trovato tutte queste donne, di affascinante, in un ometto scialbo e privo di sex appeal come Hollande? Evidentemente, solo l’attrazione per il potere…” A me non sembra che questo affaire di cuore possa essere semplificato in maniera tanto banale. Ma mettiamo che le cose stiano così e sviluppiamo il ragionamento (che, ripeto, non condivido). Molto scaltro e abile, un vero sciupafemmine, un cinico seduttore, dev’essere Hollande, visto come ha fatto girare le sue belle donne, mogli compagne e fidanzate, concedendo a tutte un bel giro di giostra, e poi mollandole.
Le maliarde, le vampire del potere (e daje: ripeto ancora, questa rude analisi non mi convince) volevano, concedendosi, lucrare notorietà e altro dalla sua posizione di potere? Se così fosse, chapeau al grigio Hollande. Avrebbe usato le arrampicatrici/calcolatrici e poi le avrebbe abbandonate, libero e felice verso nuove straordinarie avventure… Quanto mi piacerebbe vedere queste signore dei salotti e del gossip, sprezzanti verso il leader francese, svolazzanti e rapaci a loro volta, se avessero l’occasione anche di un solo furtivo incontro con Hollande!
CORRADO PASSERA FONDA IL SUO PARTITO. UN MODESTO CONSIGLIO…
Tanti auguri. Passera è un personaggio che mi piace, in fondo piace anche l’insistenza/coerenza, con cui insiste in politica, dopo che – senza particolari colpe sue – l’avventura al seguito di Monti non è andata bene. Gli darei un consiglio, probabilmente molesto come tutti i consigli non richiesti. Stia il più possibile vicino alla gente, non se ne allontani mai, non ceda alla tentazione di chiudersi in un bunker elitario, presumendo che i problemi possano essere risolti a tavolino, senza coinvolgere l’opinione pubblica, appassionarla. Trovi un comunicatore di grande qualità. Dia qualche buon esempio, per far capire a tutti i cittadini in buona fede e privi di pregiudizi (e si senta di essere uno di loro) che il tempo dei privilegi è finito, che il merito deve prevalere. Insomma, faccia il contrario di quanto hanno fatto e continuano a fare i vecchi e nuovi partiti, i vecchi e nuovi capibastone, i troppi professori, i professionisti e i mestieranti della politica e purtroppo anche molti giovani (vedi il caso De Girolamo…) – insomma il Palazzo&Palude della Casta sempre più lontana dal comune sentire. La Casta che ha lasciato, certo non a caso, uno spazio immenso per Grillo e anche per Renzi.
Vi sembrano parole retoriche? Mi dispiacerebbe. Non vedo altro iter per chi, oggi, abbia l’ambizione di distinguersi, e affermarsi, con un ruolo politico.
17.01.14
* Se volete, scrivetemi indirizzando a cesare@lamescolanza.com Risponderò qui, o privatamente.