– Ce ne sono delle cose belle a questo mondo, ma bella come stare a letto, accanto alla donna che si ama… “Ieri amavi lei e l’hai tradita: allo stesso modo…” – Distingui: amavo, tempo passato, ma oggi amo te, tempo presente! “E domani amerai un’altra, tempo futuro!” – E tu sei donna da preoccuparti del futuro? Non c’è che il presente; domani è qualcosa di così incerto e di così vuoto che per conservarmi cento anni, almeno cento anni, ecco, la felicità di oggi, io venderei volentieri al diavolo l’anima di mio zio prete.” Non era possibile resistere a quella gaiezza, a quella fresca ondata di felicità fanciullesca e quasi inconsapevole, ma lei disse: “E’ così, é così: tu non ami me, ami la vita.” E lui: – Non distinguere adesso, chè io non distinguo. E’ una cosa così grande e così bella la vita: giacere e camminare, pensare e dipingere, Roma e la campagna, il sole e le stelle, il vino e l’acqua, aver fame, aver sete; stare accanto a una donna e sognarla da lontano; tutto, tutto è un bene così grande, che se ci pensi, ti metti a ridere come un bambino! – E, scattando in piedi, la baciò d’impeto. (Virgilio Brocchi, “Il poco lume ed il gran cerchio d’ombra”, Almanacco letterario 1926, edizioni Mondadori, Milano).
ATTUALIZZANDO… UN MANUALE D’AMORE PER MOGLI E AMANTI
Vorrei scrivere un manuale di comportamenti (non solo d’amore) per ragazze al primo amore, fidanzate, zitelle, mogli, compagne, amanti: in breve, per tutte le donne che vivano, passionalmente o no, una storia sentimentale, o vi abbiano rinunciato. E perciò sono rimasto incantato da questo breve dialogo, a firma Brocchi, di un prezioso almanacco del 1926, scovato in un mercatino qualche giorno fa… Detesto le feste, così come fare e – salvo casi particolare – ricevere auguri. Meglio fare e – se non sono sfacciato – ricevere regali “pensati”, soprattutto libri – scelti perchè piacciano a chi, poi, dovrebbe leggerli. Emergo da un lungo silenzio obbligato da queste festività, vi immaginavo assenti e stremati da dolci e chiacchiere rituali. La visita ai mercatini di libri vecchi è stato, per me, uno dei pochi momenti sereni. Vi invito a frequentarli e a cercare con pazienza, come si fa quando si va a caccia di funghi, ciò che potrebbe piacere a voi o a un vostro amico. E mi sembra piacevole, esaurite le orribili feste che hanno avuto il solo merito di portarsi via un anno tra i più difficili e sgradevoli, mi sembra carino condividere con voi questa confidenza. Ho troppe voglie di libri da scrivere, mi dedicherò al manuale d’amore (dai più antichi tempi che furono, da Cleopatra a Belèn), solo se sarò sollecitato e ben consigliato da chi amo (o, tanto per salvare ciò che resta del mio cinismo, dopo le feste) da un editore ottimista e ben intenzionato. O da un Mecenate, grande razza in estinzione. Le case editrici sono in crisi, ma resistenti; non sarò io a dare il colpo di grazia con il mio libello; tentar non nuoce.
GIOLITTI E TAMARA DE LEMPICKA. CHIEDO AIUTO AI LETTORI
Al di là degli scherzi e dei progetti tipici di ogni inizio d’anno, vorrei invece chiedere ai lettori, agli amici e ai parenti, per un librino che sto finendo di scrivere, in queste ore. Non rivelo il contenuto e il, anzi la protagonista: dev’essere una sorpresa, per i miei pochi, affezionati seguaci. Mi bastano lapidare opinioni, indicazioni personali: su Giovanni Giolitti, lo statista piemontese, e Tamara de Lempicka, la famosa pittrice polacca. Niente hanno in comune questi due personaggi così diversi, salvo il fatto di aver vissuto più o meno nella stessa epoca, di aver avuto successo nel primo Novecento. E, lateralmente, compaiono nel libro che sto ultimando. Su Giolitti, in particolare, sono indeciso: ho letto sia “Il ministro della buona vita”, scritto da Giovanni Ansaldo; sia “Il ministro della malavita”, scritto da Gaetano Salvemini, e pubblicato trent’anni prima. Ho trovato in tutti e due i libri impulsi convincenti, un po’ per la mia tendenza ormai consolidata a non vedere tutto bianco o tutto nero; un po’ perchè la figura di Giolitti è, oggettivamente, complessa e discutibile. Quanto a Tamara, indiscutibile il fascino forte, violento, moderno dei tratti e dei colori dei suoi quadri. Seduttrice sfrenata di maschi e femmine, a mio giudizio sostanzialmente infelice, desiderosa di vivere e ancor più di apparire. Mi è piaciuto il suo orgoglioso rifiuto di concedersi al collezionista cannibale Gabriele D’Annunzio, che pure lei aveva cercato, lusingandolo, per fargli un ritratto. Illuminatemi dunque, se avete certezze o informazioni fuori dal repertorio.
Scrivetemi a cesare@lamescolanza.com
SCIATTERIE. 1. SIGNOR PRESIDENTE DELL’ANAS…
Un lettore, che desiderava informarsi, prima di partire per Cosenza, sullo stato della famigerata autostrada Salerno-Reggio Calabria, mi segnala che sul sito dell’Anas tutto era fermo, prima di Natale, a indicazioni sull’esodo estivo! Controllo e vedo che tuttora non c’è stato alcun aggiornamento. E’ nota la battuta sugli orologi guasti: due volte al giorno segnano l’ora giusta. Per l’Anas, una volta l’anno – ammesso che niente cambi da qui a luglio – il bollettino risulterà quanto meno coerente con la stagione che vivremo. Battute a parte, convinto come sono che in Italia la crisi è fortissima e tuttavia questa condizione non giustifica milioni e milioni di quotidiane sciatterie, chiedo al signor Ciucci, presidente e amministratore unico dell’Anas, una succinta spiegazione. Credo che, al massimo, arriverà una risposta convenzionale da un addetto stampa. Sono pertanto felice di annunciare a Ciucci e ai nostri lettori che, nelle nostre pagelle, al manager dell’Anas davamo un bel 5 e il consiglio di dedicarsi – piuttosto che al progetto di entrare in Borsa – alla sistemazione della disastrata Salerno/Reggio Calabria. Ora il voto scende a 4. A partire da questo 2014, il nostro movimento per la meritocrazia Socrate 2000 darà mensilmente premi per il merito e segnalazioni per il demerito; per questa seconda categoria, Ciucci è il primo candidato del nuovo anno.
SCIATTERIE. 2. ANDARE AL CINEMA, A SAN SILVESTRO
Detestando le feste, e in particolare il cenone di fine anno, con il consenso entusiasta di mia moglie quest’anno volevamo andare a cinema: cena alle 19 e poi, possibilmente, due spettacoli di seguito, dalle 20 a mezzanotte. Desiderio irrisolto. Quasi tutti (o tutti?) i cinematografi proponevano alle 18 l’ultimo spettacolo, poi tutti a casa o in giro per cotechini e spumante, botti e cotillions. Ora, la sciatteria non è tanto in questa usanza, benchè abominevole: oppure mia moglie e io siamo gli unici due disgraziati non festanti a desiderare di inaugurare l’anno con un bel film, anzichè con gli orrendi menu di un qualsiasi galà? La sciatteria è un’altra: il 31 dicembre le pagine degli spettacoli non davano alcuna informazione, anzi erano piene delle solite indicazioni e, in più, con decine di inserzioni pubblicitarie. Per pubblicizzare cosa? In più, il 1° gennaio i giornali non uscivano, quindi perchè tanta pubblicità inutile? Quanto alla mancata uscita dei giornali, prima o poi qualcuno mi spiegherà, aspetto da anni, perchè i telegiornali vanno regolarmente in onda e la carta stampata no! Per aiutare il pubblico a capire che dei giornali di carta stampata, come indica il trend delle vendite, si può fare tranquillamente a meno? Mi piacerebbe avere una risposta dagli editori o dagli amministratori dei grandi quotidiani.
DOPO JUVENTUS- ROMA, BRAVO SABATINI
La Roma ha rimediato una brutta scoppola dalla Juventus (3-0) nella partita più attesa dai suoi seguaci. Non condivido lo sconforto giallorosso. La squadra di Garcia ha dominato nel primo tempo, la partita è stata determinata da episodi, la sconfitta ingigantita dall’arbitro. Ma, soprattutto, ci sono ancora venti partite da giocare, sessanta punti in palio: la sfida non finisce qui, almeno sulla carta. In passato ci sono state rimonte simili a quelle che sognano gli irriducibili fan romanisti (ma anche napoletani). Infine, vorrei dire che mi è piaciuto molto – il giorno dopo – la reazione del direttore sportivo con pieni poteri o quasi della Roma, Walter Sabatini: acquisto del centrocampista Nainggolan, inseguito dal meglio della serie A. E, soprattutto, l’incontro con i calciatori per stabilire il premio scudetto! Così dovremmo fare sempre, noi italiani: anzichè crogiolarci nel vittimismo, quando perdiamo una partita, ci si rialza, si volta pagina e ci si continua a battere.
ANNA MASERA NUOVO CAPO UFFICIO STAMPA DELLA CAMERA
Visti i silenzi di Laura Boldrini verso chi osa criticarla, ecco finalmente un interlocutore – anzi una interlocutrice – per chi desidera avere risposte, approfondimenti, chiarimenti. Anna Masera, caporedattore e social media editor de La Stampa, è il nuovo capo ufficio stampa e responsabile comunicazione della Camera. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza, che ha accolto con dieci voti favorevoli, due contrari e tre astenuti, la proposta avanzata dalla presidente della Camera Laura Boldrini e dal vicepresidente Roberto Giachetti, che ha seguito l’intera procedura di selezione, con il Comitato per l’informazione di Montecitorio. Il vicepresidente Simone Baldelli (Fi) ha preferito non prendere parte alla votazione, secondo fonti di Montecitorio. Inizialmente si erano svolte delle audizioni dei sei candidati selezionati con il maggior punteggio, dopo che alcune indiscrezioni di stampa avevano rivelato i nomi di alcuni di loro, Masera compresa. Secondo fonti della presidenza della Camera la procedura di selezione ha “innovato la prassi” che prevedeva in precedenza una “indicazione secca” del presidente della Camera poi ratificata dall’ufficio di presidenza. Secondo le stesse fonti, nel corso della discussione in ufficio di presidenza i favorevoli alla designazione di Masera “hanno sottolineato l’obiettivo di costruire una più efficace integrazione fra la comunicazione tradizionale e le esigenze imposte dall’era dei social media”. Masera, viene precisato, “non sarà una figura di riferimento della presidente della Camera ma, come dice la denominazione del suo incarico, della Camera tutta”.
07-01-2014
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