RICORRENZE… NATI IL 29 NOVEMBRE

Louisa May Alcott, Lorenzo Bini Smaghi, Jacques Chirac,Joel Coen, Gaetano Donizetti, Alice Lanza, Carlo Levi, Maria Antonietta Serra.
MORTI: Luigi Capuana, Enrico Fermi, Caro Grant, George Harrison, Maria Teresa d’Asburgo, Mario Monicelli, Giacomo Puccini, Luigi Veronelli, Nathalie Wood.

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… ELISABETTA MAMMOLETTA?

«È Elisabetta che porta a casa la pagnotta. Lei è quella sulle monete e le banconote. Il principe Filippo deve camminare dietro di lei. Elisabetta riparava le macchine durante la seconda guerra mondiale. Ha insistito per mettersi al volante col re dell’Arabia saudita, un Paese dove le donne non sono autorizzate a guidare. Non è una mammoletta» (Olivia Colman, l’attrice premio Oscar che interpreta Elisabetta in The crown, convinta che la regina sia una femminista).

UN SORRISO… I CONSERVATORI

Il progressista è la persona di domani, il conservatore quella di dopodomani» (Giuseppe Prezzolini)

 

 

 

OGGI VI DICO… AMMUTINAMENTO

“Laddove vi è un effettiva capacità di obbedienza, cioè di ascolto e di responsabilità […] soltanto in questa dimensione ci può essere libertà.” (Massimo Cacciari)

“Chi non ha mai imparato ad obbedire non può essere un buon comandante.”
(Aristotele)

“È meglio che tu sopporti l’ingiustizia piuttosto che il mondo sia senza legge. Perciò ciascuno si pieghi alla legge.” (Johann Wolfgang von Goethe)

“La rivolta consiste nell’amare un uomo che non esiste ancora.” (Albert Camus)

“La lotta e la ribellione comportano sempre una certa dose di speranza, mentre la disperazione è muta.” (Charles Baudelaire)

ATTUALIZZANDO…IL RIGORE DI DE LAURENTIIS

Aurelio De Laurentiis ha piena ragione, nel mantenersi severo e intransigente verso l’ammutinamento dei calciatori del Napoli.
Ho letto che pretende da ciascuno di loro un risarcimento del 25% lordo dello stipendio mensile per aver disertato il ritiro imposto, dopo il pareggio casalingo con il Salisburgo.

 

 

INSIGNE E ALLAN I CAPI DELLA RIBELLIONE

In particolare, al capitano Lorenzo Insigne e ad Allan è stato chiesto il 50% dello stipendio perché ritenuti i capi della rivolta. Il club ha inviato raccomandate con ricevuta di ritorno in cui chiede l’attivazione del Collegio arbitrale per avviare i procedimenti. Il giudizio del Collegio, inappellabile, dovrebbe arrivare entro la fine di febbraio. In caso di condanna, Insigne dovrà pagare 350 mila euro, Allan 250 mila, Koulibaly 230 mila, Lozano 175 mila, Manolas e Mertens 145 mila, Callejon 115 mila, Llorente e Milik 95 mila, poi tutti in proporzione allo stipendio fino ai 15 mila euro di Luperto e i 7 di Gaetano. Approvo senza se e senza ma, incondizionatamente, perché i capricci e le pretese dei calciatori sono arrivati a eccessi ormai ingiustificabili.

FORSE È TROPPO TARDI

Temo solo che sia troppo tardi, per ritornare a una salutare normalizzazione. E penso anche che De Laurentiis, leader solitario e incompreso anche in precedenti occasioni, non avrà la solidarietà dei suoi colleghi presidenti. Ho scritto questa nota prima della (buona) partita del Napoli con il Liverpool: meglio ignorarla. In gioco sono rapporti fondamentali. Perché, forse, è  inevitabile che il denaro, in maniera esagerata, sia al centro di tutto. Ma si può esigere che almeno le regole siano rispettate: ti pago quanto chiedi (troppo), quindi sei tenuto a ricambiare con comportamenti corretti. Per rispetto del club e del pubblico. Invece i contratti sono diventati carta straccia e gli agenti dei calciatori dominatori assoluti, fanno ciò che vogliono. Intollerabile.