OGGI VI DICO CHE… POLITO, BERLINGUER E IL PARTITO DI LOTTA E DI GOVERNO

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“Per il Pd non esiste infatti alcuna possibilità di stare contemporaneamente al governo e all’opposizione. Perfino il leader che s’inventò l’ossimoro del partito di lotta e di governo fallì: e si chiamava Enrico Berlinguer. Un nuovo equilibrio politico può fondarsi solo su una solida performance di governo di entrambi i protagonisti. Renzi dice che è in grado di fare la legge elettorale in un mese: si applichi dunque a questa sfida con tutta la determinazione e l’astuzia di cui è capace; Letta dice che sta salendo il Pil e stanno scendendo le tasse, mind provi a convincerne gli italiani che non ne sono così sicuri. Entrambi tengano a mente due cose: la prima è che se ciascuno tenterà di intestarsi tutto il merito delle riforme non ne farà nemmeno una perché l’altro le impedirà; la seconda è che tutti e due appartengono a un partito che non è la Dc, view non ne ha né la forza elettorale né il radicamento, e dunque senza alleati falliranno.” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 31 dicembre 2013).

 

 

ATTUALIZZANDO… IL COPYRIGHT E’ DI GIANNI CERVETTI

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Antonio Polito ha pubblicato il suo editoriale sul Corrierone, sotto il bel titolo “L’impazienza di un leader. Renzi e il Pd di lotta e di governo”. Il ragionamento del politologo fila e certamente è condiviso da molti. Non è questo il motivo, tuttavia, alla radice della nostra citazione. Il punto è che Polito attribuisce a Berlinguer la celebre definizione (anche suggestiva, affascinante), che ci riporta alle strategie del vecchio partito comunista – quando si voleva, o si sognava, un “partito di lotta e di governo”. L’ossimoro non è di Berlinguer, ma di Gianni Cervetti – un bel cervellino del PCI, che lo lanciò trentasette anni fa al comitato centrale del 13 dicembre 1976; e testualmente era “un partito di governo e di lotta” (nella differenza c’è una sottigliezza che mi pare significativa).

 

 

PAGELLE DI MANAGER / RIECCO RENZO CANCIANI

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Renzo Canciani è uscito dalla Rai ad inizio d’anno. Era stimato come un grande conoscitore del’azienda, non tanto (meglio, non soltanto) per tutto ciò che riguarda il Cavallo e dintorni di Roma, ma per il lavoro svolto nel territorio: dapprima, 25 anni fa, come responsabile della Direzione comunicazione e immagine e ufficio stampa di Milano, e poi direttore delle sedi della Valle d’Aosta e della Liguria e infine di nuovo a Milano, come responsabile dei rapporti con enti e istituzioni per Expo 2015. Laureato in Scienze Politiche, segretario del sindacato unitario dei metalmeccanici, poi responsabile internazionale della Uil. E anche all’Efim, ad Aluminia. Un tipo tosto, un carattere forte e duttile, critico e autocritico, aziendalista per vocazione culturale e professionale; con un’agenda fittissima e riservata, centinaia di relazioni nel Palazzo e nei palazzetti del potere italiano. Appena uscito dalla Rai, si è insediato alla grande in Atm e alla Fondazione Verdi: non ha lasciato, ha raddoppiato. Gli diamo un 7 di stima per il passato, lo aspettiamo alla prova nel doppio ruolo.

 

 

SOCRATE PER LA MERITOCRAZIA: GIOIA MENGONI, 18 ANNI, SCRITTRICE E POETESSA

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Gioia Mengoni, diciottenne, romana, al quinto anno del liceo classico Tacito, è un talento che siamo lieti di aver scoperto – non per primi, purtroppo. Ha già pubblicato un lucido saggio, nel libro ideato da Gherardo Colombo sulla Costituzione. E ha scritto un centinaio di poesie, con invidiabile maturità. Ne pubblichiamo una – “Sprofondo” – e il nostro movimento intitolato a Socrate con grande piacere segnala questo nome, una “promessa”, a chi ancora crede che, nel futuro del nostro Paese possa, e debba, esserci spazio per i giovani di qualità. Ne parleremo ancora. Gioia, letteratura a parte, ha una singolare, versatile passione per molte altre arti, nonchè per la musica e il canto. “E’ quando credi di aver toccato il fondo / che sprofondi / per constatare che il fondo non ha fondo/ ma infinito sprofonda/ fino a trascendere la vita./ Folle in vita pensare/ che neppure la morte/ possa darti pace,/ che neppure il nulla possa / nella sua perfetta armonia/ darti respiro./ Sento di sentire,/ potrei ancora dirti/ nella follia di una voce/ che nell’isolamento/ della tua testa / ti parla;/ sento di sentire/ quel fondo di verità/ nelle piccole ossessioni/ che consumano / la leggerezza;/ nei numeri che come chiavi/ sembrano seguirti/ incalzare / braccarti; / negli incontri forse fortuiti / oppure no,/ che ti iniziano/ all’assaggio di nuove congetture/ che in un istante si incastrano/ con il tuo animo / da sempre in cerca d’infinito.”

 

 

MASI, UN PASSO AVANTI CONTRO IL CYBER BULLISMO

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«Considero di grande importanza che il tavolo ad hoc costituito dal viceministro Catricalà abbia approvato uno schema di Codice di autoregolamentazione contro il cyberbullismo. È un passo avanti notevole, per nulla scontato e che pone il nostro paese all’avanguardia nel contrasto ad un fenomeno pericolosissimo ed in costante crescita». Lo afferma Mauro Masi, a.d. di Consap. «Me ne ero a suo tempo fatto carico scrivendo una lettera aperta a Catricalà per sottolineare la drammatica attualità del tema e la necessità di fare qualcosa. L’azione delle strutture ministeriali coordinate da Catricalà è stata rapida ed efficace. Ora ci si deve attendere comportamenti altrettanto consapevoli e responsabili da parte di altri soggetti coinvolti, ad iniziare dagli internet service providers».

 

Scrivete, se volete, a cesare@lamescolanza.com

 

09-01-2014