ATTUALIZZANDO CARO ALBERT, cialis MI PROCLAMO IGNORANTE
Attirato dalla celebre immagine di Albert Einstein con la lingua di fuori, cialis sale (ruvida, scura, piena di puntini e tuttavia non repellente: mordeva? leccava?), ho preso in mano la biografia di Abraham Pais sulle opere e la vita dell’insigne scienziato, ebbene non c’ho capito molto, anzi niente e mi sono immediatamente demoralizzato. Naturalmente, la colpa non è mia. Sono ignorante di troppe cose, e questo già si sapeva. Riuscite a decifrare la formula qui sopra, di Einstein? Penso che una biografia divulgativa su grandi personaggi della scienza dovrebbe essere resa facile e comprensibile per tutti. Pais, amico e allievo di Einstein, aveva incominciato benissimo: “Attorno al 1950, camminavamo io e Einstein lungo la strada dell’Institute for Advanced Studies conduceva alla sua abitazione, quando ad un tratto egli si fermò: “veramente è convinto – mi chiese – che la Luna esista solo se la si guarda?” Voi che ne pensate? Se non sapete rispondere vi infliggerò fino alla fine della settimana altri simili interrogativi e altre formule.
TREMONTI 1. FRASI INDIMENTICABILI
“Non guardare gli abissi, perché gli abissi guardano te” (Giulio Tremonti, ministro per la prima volta con Berlusconi, ad un impertinente collaboratore).
TREMONTI 2
Dicono che Giulio Tremonti sia in privato molto diverso dall’immagine pubblica. Ad esempio: ogni tanto gli scappa qualche parolaccia, perfino qualche bestemmia. Un collaboratore gli fece notare che la cosa metteva in imbarazzo Gianni Letta, credente devoto ed ortodosso. “Ah sì?”, strillò il ministro, componendo il numero di telefono di Letta e, quando Gianni rispose, senza saluti urlò una terribile imprecazione. (Non so se sia corretto, ma ricordo che Corrado Guzzanti – nell’imitazione di Giulio – ogni tanto strillava: “Povca tvoia!”, sia pure con la erre moscia).
SNOBISMI CON PROFUMO FEMMINISTA
Non credo che sia un’abitudine diffusa, ma le femministe potrebbero esigerlo. Ho saputo che le camicie di Rossanigo, manager di RCS, sono impreziosite da questa cifra: ”CCR”. Rossanigo ha un doppio nome? Tutt’altro: CCR sta per Carlo Cristina – la moglie – Rossanigo. Non so se sia vero, non ho il coraggio di verificare ma se questo gossip è vero mi sembra una scelta di vita snob, divertente, apprezzabile. Per di più, mi riferiscono i miei numerosi informatori, Carlo ha avuto una sola donna in vita sua, Cristina conosciuta al liceo. Quante iniziali dovrei mettere io, se seguissi la stessa indicazione? E quante Luca Cordero di Montezemolo?
JOVANE, TI SUPPLICO RISPONDIMI!
I miei informatori milanesi, quelli che mi hanno dato dritte low profile non solo su Rossanigo ma anche sull’amministratore delegato di RCS Jovane, mi dicono che Pietro è, come si dice in inglese, “gifted”, cioè ha avuto un dono di natura, nella fattispecie la capacità di sintesi, l’asciuttezza, una straordinaria propensione per le nuove tecnologie. E allora Jovane, sei di origine scozzese ma dicono anche generoso, come me: fammi un telegramma, anche a mie spese, per spiegare perché hai venduto la sede di via Solferino. Tutto qui. O devo scriverti una lettera aperta? Solo la signora Boldrini non ha risposto ad una mia lettera aperta e io, Jovane, ti stimo assai di più, rispetto alla Presidente della Camera. (Lo sapevi che Lauretta vuole essere chiamata “La Presidente”?) Sono vecchio, Scott Jovane: considerala una fissazione senile. Eppure, mentre gli editorialisti del Corriere e il Cardinale Ferruccio De Bortoli tacciono, non riesco a farmene una ragione. Forse solo perché, negli anni ’70, quando eri appena nato, ebbi il privilegio di dirigere il Corriere di Informazione: per due anni, i più belli della mia vita.
AZIENDE PUBBLICHE/NON CI SARANNO NOMINE?
Durante una conversazione con un amico inserito nel tuorlo d’uovo dei grandi poteri italiani, riflettevo ammirato sul suo sguardo intelligente, mentre rifletteva, prima di rispondere alle mie domande, scrutandomi come per capire perché gli avessi fatto quelle domande o quale risposta dovesse darmi per accontentarmi. Prima o poi, è una promessa e anche una minaccia, farò il nome di questo genietto. Per ora, vi confido che gli ho chiesto di dirmi qualcosa sulle nomine nelle aziende pubbliche previste nel 2014. Dopo un attimo di esitazione mi ha risposto: “Secondo me, se il governo tiene, tutti potrebbero restare ai loro posti. Il governo avrà tante gatte da pelare per poter permettersi di affrontare pratiche insidiose e superflue. Se cade un manager, cadono tutti come birilli al bowling. Se va giù uno, tutti giù per terra. Puoi immaginare quante polemiche e quanta confusione..” Mi sembra una definizione acuta. Ma dipende dalla tenuta del governo.
DEFINIZIONI FOLGORANTI
SARMI, leader delle Poste, mi perdonerà: ho sentito che di lui dicono che è un coniglio mannaro, come Giampaolo Pansa definiva Forlani. Nella sua sublime democristianità – di fatto – Sarmi è un manager di qualità medio alta, avveduto e prudente, ma anche deciso e crudele: tra le altre ha la straordinaria abilità di far sparire i collaboratori più bravi che potrebbero dargli fastidio/FRANK ZAPPA: “Un Paese è veramente un Paese quando ha una compagnia aerea e una birra. E alla fine è di una bella birra che si ha più bisogno”. L’Alitalia forse tra poco non esisterà più, ma possiamo consolarci con le birre italiane, che sono di grande qualità/MAURIZIO BERETTA: Dice un suo amico che lo conosce bene: “Maurizio ama tutto ciò che in genere si detesta: ad esempio, se ti chiama un
sottosegretario per darti appuntamento il sabato o la domenica mattina, quando vorresti stare con la famiglia. Adora questo tipo di incontri e di relazioni, quasi sempre inutili, spesso fastidiose. E’ fatto così..” Non ho riscontri, salvo uno, fondamentale: quando salgo a Milano e gli telefono all’improvviso per vederci, non dice mai di no. E io sono consapevole di poter essere considerato una rottura di palle, senza uguali, o quasi.
04-12-2013
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