“Nei centri di assistenza come in alcuni campi di raccolta in Puglia e Campania, oggi assistiamo alla riduzione dei corpi a cose, di creature umane a mezzi uomini…” (Luigi Manconi, La Repubblica, 19 dicembre 2013).
ATTUALIZZANDO… IL RISPETTO DELLA PERSONA.
Colgo l’occasione offertami dalla esemplare denuncia di Manconi, per inserirmi anch’io nel dibattito sulla riforma costituzionale con una modesta proposta. La Repubblica italiana non può essere, come si dice nell’articolo 1, fondata sul lavoro. Perché il desiderio é giusto, ma il concetto é astratto, espresso in modo retorico, e infine irrealizzabile perché non dipende soltanto dalla volontà umana ma da tanti altri fattori, incontrollabili. É un’esigenza sacrosanta, per la dignità dell’ uomo, ma anche un fondamento che nessuno può garantire. Preferirei che si scrivesse che la Repubblica é fondata sul rispetto della persona, questo sì un valore dipendente dalla nostra volontà e garantibile da tutti e per tutti.
I DIRITTI DEI GAY, AL DI LÀ DELLA SFIDA OLIMPICA.
C’è qualcosa che non convince nella decisione di Obama di mandare ai giochi olimpici in Russia due campionesse omosessuali. Una clamorosa sfida a Putin, che detesta il mondo dei gay. Mi manca qualcosa… Cos’è? Una provocazione, senza reale interesse per i gay? Una colossale mossa propagandistica? Boh, certo i gay meriterebbero un’attenzione concreta e quotidiana.
FESTIVAL DI SANREMO, MANCA L’IDEONA.
Fabio Fazio annuncia il cast per la prossima edizione di Sanremo: sobrietà, nomi di secondo livello. I fazisti osannano e si inchinano, gli antifazisti si arrabbiano. Non ho il piacere di appartenere a nessuna delle due categorie, però in pò di televisione l’ho fatta, ho partecipato a tre festival vincendo gli ascolti, quindi posso dire la mia, senza offendere nessuno, spero. Le lacune del Festival, ogni anno, sono due. La prima: nessuno riesce a conquistare l’adesione dei grandissimi della canzone italiana. Non ci si prova neanche più perché tutti i veri big non vogliono misurarsi e rischiare l’eliminazione. La possibilità ci sarebbe, ma non dico quale: difendo le mie idee, ragazzi. E la Rai mi tratta troppo male perché io disperda il poco talento che mi resta. La seconda lacuna è la totale estraneità, o quasi, rispetto all’attualità del momento. E qui non ci vogliono idee particolari, ma solo molto coraggio e un pizzico di cultura. Nell’Italia di oggi perché non dedicare tutto il Festival al tema della crisi? O ai problemi delle donne? O alla corruzione? E che ne dite della mancanza del lavoro? O del disprezzo della meritocrazia? O del Sud? E della mafia?… Devo continuare?
19-12-2013
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