Il camerino di Mara Venier a Domenica in è pieno di peperoncini (Proietti, Corriere della sera).
OGGI VI DICO CHE… LE TASSE
“Il denaro dei contribuenti deve essere sacro.” (Luigi Einaudi)
“Questo è da sempre uno Stato che, invece di far pagare un po’ meno a tutti, perseguita solo qualcuno: ti picchia quando sei già incatenato.” (Enzo Biagi)
“In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse.” (Benjamin Franklin)
“L’ispettore delle imposte crede esattamente il doppio di quello che gli si dice.” (Ugo Tognazzi)
“I celibi dovrebbero essere tassati in modo più pesante degli uomini sposati. Non è giusto che alcuni uomini siano più felici di altri.” (Oscar Wilde)
ATTUALIZZANDO… ABBASSATE LE TASSE
Abbassate le tasse! Non ci vuole coraggio perché peggio di così niente può succedere. La mia è una provocazione e, come faccio (quasi) sempre, la butto lì non certo come esperto, studioso o competente, ma scrivo come un modestissimo cittadino, uno come molti, che ogni tanto – anzi sempre più spesso – si rompe le scatole. E perciò comprendetemi, o addirittura perdonatemi, se mi esprimo in maniera, diciamo così, volgar popolare.
QUANTE STRONZATE, PUTTANATE, MINCHIATE?…
Dunque, ecco la mia riflessione. Sono cinquant’anni, cioè dagli anni 70, che questa menata dell’abbassamento delle tasse ci viene promessa di continuo. Specialmente in campagna elettorale. Ma poi non succede mai. E sono cinquant’anni che sentiamo che il debito nazionale aumenta senza freni, cinquant’anni che siamo tormentati da problemi crescenti, d’ogni genere. E allora – consiglio non richiesto – vorrei dire al governo gialloverde: di stronzate, di puttanate, di minchiate ne sono state fatte migliaia, prima di voi.
… E IL DELIRIO AUMENTA
Le tasse non sono mai state abbassate. E il delirio del caos è aumentato. Allora datemi retta: abbassatele, ‘ste tasse della malora! Stronzata o puttanata o minchiata in più, non sarà certo questa ad affossarci: al contrario, magari le famiglie (che per fortuna ci sono ancora) e le imprese (che non si vedono più), si prendono una boccata di ossigeno e l’economia, in coma, si risveglia un po’.
APPELLO. O UN CONSIGLIO NON RICHIESTO…
O gialloverdi! O Matteo Salvini e Luigi Di Maio! O esimio professor Giuseppe Conte (smetta di fare il mediatore)! Siete al governo da dieci mesi… E avete sulla groppa responsabilità che non sono vostre. Provateci! Cosa può succederci di peggio? Mia madre (pace, spero, all’anima sua) di problemi se ne intendeva. Diceva, quando era allo stremo: morti per morti, cerchiamo di capire almeno dov’è la vita. Altri lo dicono in modo meno filosofico, ma il concetto è quello. Inventiamoci qualcosa. Un colpo di coda! Una sterzata… Rovesciamo il tavolo.