“Vi sono trame aggrovigliate. Se provi a districarle / senti che insieme ad esse dovresti strappare te stesso” (Karol Wojtyla, inizio della poesia “Descrizione dell’uomo”)
ATTUALIZZANDO. E’ L’UNICA GIUSTIFICAZIONE…
…per tutti i responsabili (e per noi stessi) del disastro italiano. Quando il groviglio di vizi, difetti ed errori è troppo pesante e confuso, forse possiamo sentire la nostra coscienza che si ribella, ma è troppo difficile trovare la strada per uscirne, senza massacrare la carne e l’anima.
NAPOLITANO IN VISITA ALLA RAI, PER SERGIO ZAVOLI
Ci sono vite bellissime: per quel che se ne sa, è difficile trovare uno spunto critico o malizioso. Una di queste vite a me pare che sia quella di Sergio Zavoli, dedicata a un giornalismo esemplare, intelligente, oggettivo, divulgativo, istruttivo, e rispettoso delle persone. Ricordare il suo primo grande successo, l’invenzione del “Processo alla tappa” del Giro d’Italia può apparire riduttivo, di fronte alla montagna di libri, di inchieste, di interviste che Zavoli ha nel suo curriculum. Ma è proprio in quella trasmissione che lo ha reso famoso, indimenticabile, che sta il connotato prezioso della qualità di Zavoli: l’umanità, la curiosità verso i drammi e i successi quotidiani dei ciclisti, simbolo e metafora dei problemi, delle speranze e delle delusioni, delle sconfitte e delle vittorie di ogni uomo. La sua magistrale conduzione (elegante, educato, mai reticente e mai aggressivo) dovrebbe essere un riferimento per i tanti spudorati conduttori e gli urlanti partecipanti ai talk di oggi.
Il 25 settembre il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sarà in visita ufficiale alla Rai, in viale Mazzini, per partecipare ai festeggiamenti in onore di Zavoli, in occasione del suo novantesimo compleanno. Fin da ora invio a Sergio, con ammirazione per le sue opere e il suo stile, anche il mio augurio affettuoso. Lusinghiera iniziativa è quella della Rai di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi, e tendono ad alzare il livello delle iniziative e dell’immagine dell’azienda.
LOTTOMATICA NON E’ INTERESSATA ALL’ACQUISTO DEL CASINO’ DI VENEZIA. PECCATO!
E mi dispiace. Certamente non mi permetto di entrare nella valutazione degli affari altrui. I dirigenti della prestigiosa società, lodevolmente operante nel settore del gioco, avranno i loro buoni motivi. Spero che altri, alla stessa altezza, si facciano avanti. Il mio rammarico è legato a quanto ho scritto qualche giorno fa, in merito al gioco e alle devastanti, e ottuse, campagne proibizionistiche. Come hanno dimostrato gli americani con la loro straordinaria capacità nel marketing, il gioco può essere un motore importante per la produzione industriale, per l’occupazione, per lo sviluppo del turismo. A condizione che sia legale, ordinato, rispettoso delle leggi e del fisco. Se ci fosse uno Stato capace di promuovere e vigilare, il gioco dovrebbe essere incoraggiato, non ostacolato. E una condizione fondamentale è che sia legato a investimenti per l’intrattenimento, il divertimento, la cultura – con una parte degli utili, come peraltro già- avviene, devoluta a iniziative di beneficenza e comunque di valore sociale. Ebbene, quale città – senza necessità di iniziative particolari – più di Venezia è un centro di attenzione mondiale per bellezza naturale, cultura, storia, possibilità turistiche? Basterebbe schioccare le dita per avere nuovi flussi di visitatori e di lavoro (e di denaro!), accostando alla casa da gioco (oggi esistente e sofferente) l’immagine della città più affascinante del pianeta. Mentre Las Vegas è stata ideata e fondata su un deserto e a Macao, su un’isoletta, hanno superato perfino Las Vegas. E’ un ragionamento idealistico?
TAGLI ASSURDI. CHIUSO IL CONSOLATO ITALIANO NEL NEW JERSEY
I tagli governativi dovrebbero essere fatti chirurgicamente su sprechi e ladrocini. Non su ciò che funziona! scandalosa ad esempio mi sembra la chiusura del consolato italiano nel New Jersey. Non solo a me. Ci siamo presi, come italiani, una bella sberla addirittura dal Wall Street Journal che si chiede come sia stato possibile chiuderlo… New Jersey e’ il quarto stato americano con il maggior numero di italiani. Molti famosi, moltissimi importanti. Lo Stato di Frank Sinatra e, oggi, di una grande comunità italiana. Ogni anno oltre 19.000 persone si rivolgono al consolato, adesso dovranno andare a New York. Una vergogna tradire e abbandonare i propri figli all’estero.
CARIGE, LA LETTERA DI ADDIO DI BERNESCHI
“Dopo una vita di appassionato lavoro – scrive nella sua lettera – mi accingo a lasciare il prossimo primo ottobre la Banca Carige, nella quale sono entrato ventenne, da impiegato, nel lontano 1957 e che con il mio impegno quotidiano ritengo di aver contribuito a far crescere, insieme a tutti i dipendenti di ogni ordine e grado che hanno collaborato con me, da piccolo istituto comunale agli attuali livelli di banca a rilevanza europea”. Carige come “motore di una regione che amo”, scrive il presidente, sottolineando la sintonia con tutti gli altri amministratori che con lui si sono confrontati.
20-09-2013
cesare@lamescolanza.com