OGGI VI DICO CHE…

“L’Italia è sempre uguale a se stessa: capace solo di creare polemiche, litigi e divaricazioni”  (Raffaele Bonanni, 2012)

ATTUALIZZANDO…
E’ evidente l’attualità della battuta di Bonanni, stimabile sindacalista. Potrebbe essere stata pronunciata qualche anno prima del 2012, temo che potrebbe essere riaffermata non solo adesso, ma anche nei prossimi anni. Aprite un giornale qualsiasi e vedrete che i litiganti sono molti, poche le idee e i progetti condivisibili.

IL CASO CARIGE E’ UN NUOVO MONTEPASCHI?

Banca carige

A Genova da qualche giorno sta succedendo il finimondo: epicentro del terremoto è la Cassa di Risparmio di Genova, con il ribaltamento dei vertici. Tutti se ne occupano, non solo – ovviamente, in primis – il giornale storicamente guida nell’informazione, il vecchio e a me caro “Secolo XIX”.
Le similitudini sono almeno cinque. Vediamole, una per una, per valutare quanto sia attendibile o probabile o possibile un botto come quello esploso a Siena.
1. Dominante nella situazione, come al Montepaschi, la Fondazione della banca, che possiede (a Siena era più del 40%) la quota determinante, per ora, del 47%:
2. da tempo, come fu a Siena, anche a Genova ci sono state inchieste, fatte e non fatte,su operazioni definite occulte e su bilanci considerati discutibili.
3. Tra gli interventi più determinanti si annovera l’ultimo, devastante, da parte di Bankitalia.
4. In comune, tra Genova e Siena, c’è anche l’esplosione di tante voci e, infine, la dirompenza delle cronache mediatiche.
5. Idem come a Montepaschi, forse al momento un po’ meno palese ma ugualmente fondata, è l’ingerenza di personaggi  e partiti politici nelle vicende e nell’amministrazione della Carige e il suo più che ventennale leader, Giovanni Berneschi, oggi nel mirino. Per chi volesse saperne di più consiglio la lettura degli articoli della genovesissima Egle Pagano, che con la consueta grazia del suo stile non risparmia pugni e schiaffi per nessuno.
A che punto è la situazione? Sono possibili previsioni? Non so. Una volta, da genovese di adozione e direttore dei due quotidiani, avrei scatenato i miei grandissimi giovani cronisti (“Il Secolo” negli anni ’70, “Il lavoro” negli anni ‘80) per sapere il possibile. Oggi, posso contare solo su un fiuto senile e su qualche spiffero, attendibile, locale.
Ecco dunque ciò che mi risulta: oggi pomeriggio (non ‘stasera) sono convocati prima alle 15,30 e poi alle 16,30 il Cda e poi il comitato d’indirizzi della banca. Si deciderà la lista che fa riferimento all’attuale capo della Fondazione, Flavio Repetto, che dispone del 47% dei voti. Statutariamente, il primo nome e il secondo della lista saranno designati come presidente e vice presidente della rinomata Carige. C’è poi una lista di azionisti francesi, di cui poco si sa, e una lista dei cosiddetti “pattisti”, che potrebbe avere qualche influenza. Posso assicurare, e non mi sembra poco, che tre nomi sussurrati con insistenza per la nuova presidenza, in realtà non sono affatto in gioco. Si tratta del giurista Guido Alpa, di Alessandro Repetto e di Piergiorgio Alberti, attuali consiglieri e indicati diffusamente come, rispettivamente, i possibili vicepresidente e presidente del nuovo consiglio. Mi risulta che in realtà l’interesse di Alberti sia fragile, e comunque si tratterebbe per chiunque di una bella gatta da pelare, tanto per gradire ieri la Carige ha perso in borsa il 2,17%, mentre vengono fatti per il ruolo di consiglieri, anche i nomi dell’immancabile Evelina Christillin moglie di Gabriele Galateri di Genola e di Lorenzo Cuocolo, figlio di Fausto, ex presidente della banca. Repetto, dominus di ogni operazione, sarebbe stato obbligato o, per buon senso propenso, a una serie di compromessi. Improbabile un voto all’unanimità.
Mi restano due domandine semplici, che ci riportano a inquietanti assonanze con Montepaschi. La prima è: vero che la fondazione poteva intervenire sull’operatività della Carige di Berneschi? Victor Uckmar, avvocato  ed economista insigne, giudica grave il rapporto Bankitalia e dice che la situaizone non è precipitata nel 2013…”strano che nessuno se ne sia accorto prima”. La seconda: questa crisi è stata ispirata dalla fondazione, visto che nasce dalle dimissioni dal Cda di componenti vicini a Repetto. Ma, alla fine della fiera, la valenza della fondazione quale sarà? A Siena era superione al 40% prima del bombardamento, ora è del 20%; e per terra sono rimasti feriti e caduti.
Mi chiedo anche quale sarà il nuovo ruolo del non resistibile Flavio Repetto, una volta imprenditore astuto e intelligente, oggi – mi dicono – ottuagenario suscettibile, molto irritabile. Lo incontrai alcuni lustri fa, un personaggio degno di un racconto di Cechov, forse anche di Dostoevskij. Chissà, un giorno o l’altro, con la mia firma infinitamente più modesta, ma sincera, ne parlerò anch’io.

ANNUNCI. SUL GIOCO D’AZZARDO E SULLA POLITICA.

gioco

Chi mi ama, mi segua per favore domani: leggo tante sciocchezze sul gioco d’azzardo e sul nostro vituperabile mondo politico. Domani, spero, scriverò qualcosa d’interessante: sull’ambetto, neonato, che molti vorrebbero strozzare in culla…e quanto ai nostri esimi politici, addirittura una proposta di legge popolare, che naturalmente rischia di non essere presa in considerazione. Ma in tal caso, mobiliteremo le migliaia di iscritti al nostro movimento d’opinione “Socrate 2000” per il ritorno alla meritocrazia.

04-09-13

 

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