OGGI VI DICO CHE…

“L’uomo vola felice / finché non si ricorda di avere una coscienza” (Alda Merini, “Il re delle vacanze”, Acquavica editore, 2003).

 

 

 

ATTUALIZZANDO… SE CADESSERO DAL CIELO…

Alda Merini

…tutti coloro, mille e più di mille, che socchiudendo gli occhi immagino di vedere volare tra le nuvole, felici e incoscienti, confesso: non mi dispiacerebbe affatto. Senza cattiveria, però: mi piacerebbe vederli precipitare, ma senza che si facciano male: metaforicamente! Mi basterebbe che tornassero ad adagiarsi con i piedi per terra, tra noi infelici – che una coscienza purtroppo l’abbiamo, e ci sorveglia sempre. Alda cara, mia maestra e regina, tu non volevi dire questo, però pur avendo sofferto per cose peggiori, non avevi davanti agli occhi l’Italia di questi ultimi anni. Perdonami, penso alla tua vita e mi vergogno di non essere all’altezza del tuo cuore.

 

 

 

 

FIORELLO, BERLUSCONI, FELTRI.  SIAMO UOMINI O COMICI?

R img18 V

Vittorio Feltri si è indignato, giustamente: “Ho trovato volgare e meschina l’imitazione di Fiorello di Berlusconi. Quella non è satira, Fiorello fa pena e non fa neanche ridere.” Ben detto! C’è chi dice: mai mettersi contro un comico, ti risponde e ti stende, provocando l’ilarità di chi assiste. Giusto, ma in questo caso non la penso così. Fiorello è pronto a grandi ritirate, se si accorge di trovarsi di fronte a interlocutori all’altezza. E il mio amico Vittorio ha una spina dorsale di acciaio. Vorrei citare un grandissimo comico, il padre d’ogni comico, Totò. Mai si sarebbe buttato in questo tipo di meschinità. Con la sua straordinaria capacità di sintesi, è lui l’autore della sbeffeggiante domanda: “Siamo uomini o caporali?” Appunto. E in questo caso siamo uomini o comici? Vittorio è un uomo. Fiorello, di fronte a lui e anche al Berlusconi drammaticamente sconfitto di oggi, invece fa pena, come e peggio di un caporale.

 

 

 

CASO BERLUSCONI. PIETA’,RISPETTO, INTELLIGENZA

Myrta Merlino

Vittorio Feltri era ospite di Myrta Merlino nel bel programma “L’aria che tira”, a La 7. Ha detto che non si fa spirito sulle disgrazie degli altri, che fa più pena Fiorello di Berlusconi.

Io non sono berlusconiano. O più precisamente: ho preferito lui, senza mai votarlo, alla sinistra insipida che per vent’anni non ha saputo combatterlo politicamente e non è mai riuscita a sconfiggerlo, tanto meno a toglierlo di scena, in modo limpido. Però di Berlusconi ho scritto tante volte criticamente e ironicamente, per i suoi comportamenti, i vezzi, gli errori grossolani per il suo destino e per quello di noi italiani, in particolare gli italiani che non sono né berlusconiani né vicini alla confusa, grottesca sinistra. Il Cavaliere in sostanza è un uomo buono che diventa un genio del bene e del male perché non capisce niente di politica e ha scelto di farla, dopo essere stato un grandissimo imprenditore, superiore a tutti quelli che abbiamo visto sfilare nella nostra recente storia. Solo gli storici più bravi, a tempo giusto, fuori dalle pressioni delle cronache e di qualsiasi interesse, potranno distinguere tra bene e male, tra i crimini veri e presunti che gli vengono attribuiti e l’aggressività che indubbiamente ha mostrato la magistratura nei suoi confronti.

Non sono all’altezza di proporre un’analisi conclusiva, ma due cose o forse tre voglio dirle. La prima è che trovo molto vile, e meschino, accanirsi su Berlusconi oggi che appare vinto, anzi sembra al tappeto. La comicità poi è ingiustificabile. Fuori dalle arene comiche, è vero, corrono tutti comunque a soccorrere i vincitori, secondo la tradizione non solo italiana, ma una pedata a Silvio (e anche, all’interno delle sue stesse file, una pugnalatina alle spalle, un agguato, un complotto) non gliela nega nessuno. La seconda cosa è che non dico la pietà cristiana e laica dovrebbe essergli accordata (Berlusconi per primo si arrabbierebbe a sentire questa parola), ma il rispetto sì, per Dio. Anche ed è la terza cosa che voglio dire, per intelligenza. E’ proprio sicuro l’irridente Fiorello, la sinistra che finalmente – così sembra – è riuscita ad abbatterlo, i bastonatori e manganellatori, gli opportunisti, eccetera, eccetera, che il Berlusconi abbattuto sia davvero battuto. In questi vent’anni lo abbiamo visto risorgere nelle forme più imprevedibili. Neanche Feltri è un milite berlusconiano, e molti si stupiranno… Non credo che abbia mai dato un voto a Silvio, certo è che tante volte lo ha punto, attaccato, criticato e anche strapazzato. Ma si tratta di avere cuore e cervello. Feltri, oltre alla spina dorsale, potrebbe insegnare cosa significhi avere un cuore e un cervello. Alla massa di coloro che Spagna o Francia basta che se magna, e di quelli a cui non frega niente di niente, perché comunque la vita è bella assaje.

 

 

 

TRAVAGLIO, GIANNINI, BUGIE ED ERRORI DI BERLUSCONI

M.Giannini

Altra riflessione farei per Marco Travaglio e per Massimo Giannini, che oggi hanno steso l’elenco delle bugie contenute  nell’ultimo, emozionante videomessaggio di Berlusconi. Per Travaglio le bugie sono 20, per Giannini 6. E non tutto è coincidente, ma non starò qui a discutere degli articoli dell’editorialista deIl Fatto e de La Repubblica: non ne ho né la grinta, né la spietatezza, né la sapienza. Qui mi interessa dire che le loro analisi invettive hanno una ragione di essere, non è giusto criticarle e lo dico inutilmente, sempre, ai berlusconiani per bene, che puntualmente si incazzano (sono senza patria). Travaglio e Giannini, e altri (pochi) italiani fanno discorsi politici, sono coerenti con quanto dicono e scrivono da sempre. Cosa pensare invece del Pd e di coloro che, dopo essere stati alleati di Berlusconi negli ultimi due anni (e in precedenza senza mai essere riusciti a toglierlo dalla scena politica) si accorgono solo oggi della sua criminalità?

Ma per favore. Negando che Berlusconi in vent’anni ha dominato la politica italiana, ha sedotto, rappresentato e conquistato milioni di voti; negare che una parte della magistratura gli ha riservato un’attenzione aggressiva costante al di fuori di ogni precedente…beh significherebbe non dico capire la storia (questo spetterà agli storici), ma neanche lontanamente capire ciò che in Italia è successo negli ultimi vent’anni, e anche prima. Ci sono dati di fatto. Poi ci sono opinioni e intuizioni: la mia è che Berlusconi è abbattuto, ma non ancora battuto.

19-09-2013

 

cesare@lamescolanza.com