“L’uomo politico è un animale che sa ridere, o un animale che fa ridere?”(Henri Bergson)
“Se non potessimo ridere, impazziremmo.” (Robert Frost)
“Una risata può essere una cosa molto potente. A volte nella vita è l’unica arma che ti rimane…”
(Charles Fleischer, attore statunitense)
“Il rischio di votare a luglio è che qualcuno vada a cambiarsi il costume nella cabina elettorale.”
(Cricon, autore satirico)
ATTUALIZZANDO… GENTILONI FA SCONGIURI?
Si può anche sorridere della crisi politica. Oggi vorrei astrarmi dalla pesantezza desolante del dibattito e proporvi di scherzarci un po’. Subito, potremmo mandare un pensiero di affettuosa comprensione a Paolo Gentiloni. Per tutti e due i mesi delle consultazioni è stato indicato da Eugenio Scalfari a Sergio Mattarella, minacciosamente più che autorevolmente, come l’unico possibile capo del futuro governo.
QUANDO SCALFARI BENEDICE…
Si sa quale destino infausto aspetti i personaggi celebrati dal fondatore di “Repubblica”: molte le sue vittime, da Ciriaco De Mita a Matteo Renzi. Papa Francesco, l’ultimo nel mirino celebrativo, saggiamente si difende e smentisce le “interviste” che Scalfari gli attribuisce: resiste, ma guarda caso è diffusamente contestato, come mai era successo, in precedenza, a un pontefice.
E ORA TOCCA A ZAGREBELSKY
Poi, domenica scorsa, l’insigne editorialista ha mollato bruscamente pontefice, senza neanche un salutino, e ha scritto che il capo di governo più meritevole sarebbe pontefice (che avrà toccato ferro, faccio gli auguri anche a lui). Troppo tardi però per Gentiloni, forse giubilante: Mattarella lo ha tagliato fuori dalla possibilità di una candidatura.
E IL TRAPPOLONE DI RENZI?
Ma la via crucis del premier in uscita non è finita. Scalfari aveva appena rinunciato a benedirlo e già Renzi lo proponeva, ripetutamente, come candidato ideale per il Pd, nella prossima campagna elettorale. Ahi ahi, c’è bisogno forse di ricordare lo storico “Stai sereno!” di Renzi a Enrico Letta? Ahi, ahi: dalla padella nella brace. Gentiloni, stai sereno?
ELEZIONI? NO, ACCORDO IN EXTREMIS
Un ultimo sorriso, l’ultimo tormentone riguarda la data delle elezioni: giugno, luglio, settembre, ottobre… Per essere sicuri di battere ogni record di astensioni, proporre Ferragosto. Ma poi si è sparsa la voce che 5Stelle e Lega si stanno mettendo d’accordo. Sta a vedere che questa volta è vero, mai dire mai.