“Sono nata il 21 a primavera ma non sapevo che nascere folle aprire le zolle, potesse scatenar tempesta”. (Alda Merini)
ATTUALIZZANDO… SI APRE, CON TRISTEZZA, LA STAGIONE DEL SOLE E DEI FIORI
A sentire gli esperti di meteo, oggi in Italia il sole non ci ha illuminato più di tanto. E a Roma, dove abito, ormai – sempre più spesso – il clima assomiglia a quello di Londra: la luce del sole si alterna, più volte nella stessa giornata, con le nuvole e la pioggia. Non è certo questo che mi rende malinconico. Auspico che fioriscano primule e narcisi, magnolie e camelie, giacinti e tulipani, iris e peonie. E dedico ai lettori alcuni pensieri bellissimi: “I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli” (Khalil Gibran). E il meraviglioso Leopardi: “Primavera dintorno / brilla nell’aria, e per li campi esulta, / sì ch’a mirarla intenerisce il core”. (“Il passero solitario”). O Pablo Neruda: “Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera”. E perfino Giuseppe Garibaldi: “Come tutto divien bello al sole della gioventù e della primavera”, scrisse nelle sue memorie. Tuttavia, mentre scrivo, non riesco a non essere malinconico.
UN PENSIERO PER QUEI SETTE FIORI RECISI E ALLE LORO FAMIGLIE
Per usare le parole di Neruda, purtroppo nel primo giorno di primavera, che avremmo desiderato lieve e festoso, abbiamo avuto notizia di sette fiori recisi dal destino, sette ragazze italiane dell’Erasmus, morte in un tragico incidente stradale – insieme con altre sei studentesse. Nei pressi di Tarragona, in Catalogna: erano a bordo di un pullman uscito di strada per ragioni ancora poco chiare. Come padre, immagino lo strazio dei genitori e dedico loro un pensiero commosso: il loro lutto è il nostro lutto.
E UN RICONOSCIMENTO A MATTEO RENZI
Ho criticato tante volte il nostro premier per la sua, almeno apparente e pubblica, insensibilità di fronte a vicende drammatiche e a volte tragiche che hanno colpito e coinvolto l’opinione pubblica: dall’alluvione di Genova, alla tormentosa detenzione dei due marò, dal povero giovane torturato e massacrato in Egitto ai due lavoratori rapiti e trucidati in Egitto. Oggi, approvo la decisione di Renzi di sospendere la riunione della direzione del Pd, idem hanno fatto Salvini e la Meloni per una loro conferenza stampa congiunta. Le diatribe della politica, spesso intrise nella futilità di un ripetitivo sciocchezzaio, oggi ci avrebbero disgustato. Il premier, in particolare, rappresenta non solo gli interessi, ma anche i sentimenti del Paese: se si precipita in aereo negli Stati Uniti per festeggiare il trionfo di due tenniste, ha anche – e soprattutto – il dovere di unirsi agli italiani nei momenti di dolore. Dev’essere uno di noi: come si dice: nella buona e nella cattiva sorte.
SE BERLUSCONI AVESSE FATTO “STAMPUBBLICA”, LA GENTE SAREBBE SCESA IN PIAZZA
Non lo dico io, lo dice – più autorevolmente – Ferruccio de Bortoli, ex direttore e ora editorialista de “Il Corriere della Sera”, in un’intervista alla bravissima Silvia Truzzi de “Il Fatto quotidiano”.
“Sono stupito del silenzio su questa operazione. La fusione è pienamente giustificata da ragioni economiche, dalla necessità di sostenere investimenti nel digitale”, spiega il direttore. “Ma le sovrapposizioni tra redazioni – locali e nazionali – sono evidenti: quale sarà il prezzo in termini di occupazione?”.
“C’è un forte fastidio verso l’informazione libera, per gran parte della classe dirigente italiana, pubblica e privata, l’informazione non è una risorsa, ma un male necessario.. Mi auguro che la decisione di unire in un unico destino societario testate gloriose non porti a omologare le scelte, appiattendo le opinioni. Si uniscono le testate, spero non si confondano le identità editoriali”…. E ancora: “Se l’operazione l’avesse fatta Berlusconi, avremmo avuto manifestazioni in piazza, lo sciopero delle firme, i post-it, gli appelli… Ricordo il furioso dibattito che ci fu negli anni Ottanta in occasione della ventilata concentrazione tra La Stampa e Il Corriere della Sera. Il più scatenato all’epoca era Franco Bassanini: si riteneva che con l’ingresso in via Solferino degli Agnelli, dopo il caso Rizzoli-P2, si fosse creato un ipotetico nuovo gruppo”. Se volete leggere l’intervista integrale (apparsa sabato 19), potete cliccare su www.lamescolanza.com.
AL GROTTINO, DA ENRICO, GUSTATE “LE FREGNACCE DI LOTITO”
Vi ho già scritto che uno dei miei locali preferiti è il Grottino del laziale, una delle più antiche osterie di Roma, forse la più antica: Enrico è laziale, ma simpatico, e la mamma la moglie la figlia sono romaniste per la pelle. E poi Enrico è di mente libera. Scontento della gestione del presidente del club, come tutti o quasi i tifosi laziali, ha deciso di proporre “le fregnacce di Lotito”, ovvero una pasta con salsicce e piselli. All’osteria è rimasto affezionato il mitico (come presidente) Sergio Cragnotti, che al Grottino porta (anche personalmente!) il vino che produce: il Giuggiolo, rosso e bianco.
21.03.16