Gian Lorenzo Bernini, Ilda Boccassini, Toni Capuozzo, Noam Chomsky, GadLerner, Pietro Mascagni, Antonello Piroso, Mino Reitano, Maria Luisa Spaziani, Tom Waits, Eli Wallach.
MORTI: Marco Tullio Cicerone, Krizia,Mango.
POESIE… LOCKDOWN, DI CALABRÒ
Rulla ogni tanto un tuono senza lampo
come il russare, mentre il treno corre,
di qualcuno nella cabina accanto.
Oggi era il giorno del mio compleanno
poi hanno riformato il calendario
con esclusione degli over settanta.
Compleanno putativo o virtuale
-è diventato- e non va festeggiato:
col virus c’è un grande svecchiamento
di tutti quelli sopra quota cento.
Incredibile che l’abbia avallato
la stessa Corte costituzionale:
lascia che il passato sia passato!
Controllo che la spina sia attaccata
e provo a ribattere daccapo.
Sento il ticchettio della tastiera
ma sullo schermo non appare niente.
Che non ci sia la connessione in rete?
Ma no, che c’entra, non appaiono proprio
le parole che batto sui tasti;
eppure sento forte il ticchettio.
Dopo cinquant’anni in full immersion
m’hanno dato un computer obsoleto
e m’hanno obliterato in questo vano
ricavato restringendo il bagno.
Ti credo che qua non c’è campo!
Non bastava che fossi emarginato
vogliono che sia anche disconnesso.
Cribbio! Non resterò sclerotizzato
proverò a connettermi in absentia:
questo non è proibito a un pensionato
(sempre che sia socialmente isolato).
Farò vedere che ancora connetto
e anche se sono in debito d’ossigeno
non m’è andato in quiescenza l’intelletto.
Mente chi dice ch’io so solo dare
risposte vecchie alle nuove domande;
il mio è l’approccio olistico che manca.
Voglio fare di Roma un foyer
ermetico/scientifico/enigmatico
privo di senso e tuttavia sensato
com’è il destino dell’uomo nel creato.
Ma devo farlo in modo circospetto
perché so bene d’essere spiato
e c’è chi mi considera sospetto
e c’è chi crede ch’io sia della NATO.
Se solo ci fosse una finestra
per dare un poco d’aria alla stanza…
Da bambino una volta ho sognato
d’essere chiuso vivo nella bara;
è accaduto, non l’ho dimenticato.
Riprovo a tiptare con due dita:
niente da fare, sto tiptando a vuoto.
I tasti battono sul nastro eppure
non s’inchiostrano i segni sul foglio.
Per spaesarmi del tutto m’hanno dato
una macchina col rullo incastrato
Lettera ventidue anni cinquanta.
“La può usare, se vuole, senza schermo”;
senza schermo, m’hanno detto per scherno.
C’è una cosa però che posso fare:
posso provare a tiptare sul muro
come fanno in cella i carcerati.
Scoppia uno shrapnel, credo a bassa quota.
Mi sveglio in piena notte con l’affanno
tutto sudato e col polso affrettato.
No, non è l’ora d’andare in ufficio;
non è mai l’ora per chi è pensionato.
Un grosso tuono scuote la finestra
picchietta forte sui vetri la pioggia.
(Corrado Calabrò
26 novembre 2020)
GIORNALISMO… LOCKDOWN DI TIME
La nuova copertina del Time: «2020, il peggiore anno di sempre»
(di Alessandro Vinci 05 dic 2020)
In attesa di nominare la «Persona dell’Anno», il noto settimanale Usa saluta (senza nostalgia) l’anno ormai trascorso. Ma non tutto è da buttare: cosa abbiamo imparato
Una grande croce rossa sul 2020. E un titolo che non usa mezzi termini: «The worst year ever». «Il peggiore anno di sempre». Questa la copertina con cui il Time, settimanale Usa che ogni dicembre elegge la «Persona dell’Anno», uscirà nelle edicole fisiche e digitali lunedì 14. «Ci sono stati anni peggiori nella storia degli Stati Uniti, e certamente anni peggiori nella storia del mondo – esordisce l’articolo di apertura, affidato alla critica cinematografica Stephanie Zacharek –, ma la maggior parte di noi, che siamo vivi oggi, non ha mai visto niente di simile». La questione è infatti meramente generazionale: «Dovresti avere più di 100 anni per ricordare la devastazione della prima guerra mondiale e la pandemia di influenza spagnola del 1918; circa 90 per avere un senso della privazione economica causata dalla Grande Depressione; ed essere oltre gli 80 per conservare un ricordo della seconda guerra mondiale e dei suoi orrori». Zacharek afferma quindi che il resto della popolazione, al pari di un bambino che non ha avuto rotelle per imparare ad andare in bici, non era pronta ad affrontare «un virus che ha avuto origine, forse, da un solo pipistrello e ha finito per sconvolgere la vita di tutti sul pianeta e uccidere circa 1,5 milioni di persone».
OGGI VI DICO… IL PEGGIO
“Proprio quando pensi che le cose non possano andare peggio, lo faranno.”
(Arthur Bloch, La legge di Murphy)
“L’egoismo è sempre stata la peste della società, e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società.” (Giacomo Leopardi)
“Non c’è nulla che le male lingue non possano peggiorare.”
(Terenzio)
“Aspettare il meglio e prepararsi al peggio: ecco la regola.”
(Fernando Pessoa)
“Le cose peggiori sono sempre state fatte con le migliori intenzioni (Oscar Wilde)